OTTOBRE 2020 INTERVISTA A "MIRELLA LIMOTTA" Testo di Rosalinda Di Noia e Foto di Archivio

Ben ritrovati amici di Almax, da Rosalinda Di Noia!

Per la prima volta, per l’angolo delle interviste, andiamo ad esplorare un mondo che personalmente amo alla follia perché è la mia più grande passione, ovvero, la danza.

Per questo motivo, con molto piacere, vi vado a presentare Mirella Limotta.

Ma andiamo ad approfondire meglio il discorso con questa chiacchierata che ho avuto modo di fare con lei.

RDN: Ciao Mirella, benvenuta e grazie per la tua gentilissima disponibilità!

ML: Ciao Rosy e grazie a te!

RDN: Come nasce la passione per la danza?

ML: In modo spontaneo e naturale grazie a mia madre che quando avevo sei anni decise di iscrivermi in una scuola di danza di Avellino… Fu subito un colpo di fulmine, un amore a prima vista cresciuto con me nel tempo, passo dopo passo. Scoprii pian piano, un mondo magico e meraviglioso fatto anche di tante rinunce e sacrifici. Un percorso di dedizione, sudore e amore. Della persona che sono oggi devo tanto alla Danza.

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RDN: Quali sono i danzatori che più ti hanno ispirata e stimolata a fare questo lavoro?

ML: Da bambina sono cresciuta con il mito di Alessandra Ferri. Seguivo tutte le sue apparizioni in Tv quando era prima ballerina del Teatro alla Scala. Anche la ballerina e showgirl Heather Parisi mi trasmetteva una grinta e una carica pazzesca.

RDN: La tua professione di ballerina inizia ovviamente dal Teatro quale è stato il lavoro teatrale che più ti è rimasto nel cuore?

ML: Ho nel cuore il tour come ballerina solista ai concerti di Amedeo Minghi. È stato tra i lavori più emozionanti e gratificanti. Ho grande stima per il Maestro. Le sue canzoni mi sono sempre piaciute e ritrovarmi a ballare nei suoi concerti è stata un’emozione indescrivibile. Ricordo ancora l’esordio: ero sul palco ad interpretare le sue dolci melodie e mi sembrava un sogno. Per la prima volta, ho sentito che quel sorriso in scena era un “vero” sorriso e non un sorriso di scena appunto.

RDN: Ricordi ancora il tuo primo provino, quali emozioni hai provato e soprattutto cosa hai provato quando la prima volta ti hanno detto che eri stata presa?

ML: Il primo provino l’ho fatto per un lavoro teatrale con alcuni attori famosi e ricordo che ero abbastanza tranquilla. Da ragazzina riuscivo a gestire molto bene l’ansia da prestazione. Dovevano selezionare quattro ballerine ed eravamo in trenta. Mi chiamarono subito ed ero incredula ed emozionata. Questa è stata l’esperienza che ha fatto nascere in me l’idea di trasformare una passione in lavoro.

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RDN: Tra il 2002 e il 2008 hai partecipato anche a vari concorsi di bellezza, raccontaci queste esperienze e cosa hai imparato da esse…

MB: Ho coltivato la passione per la moda unitamente alla danza. Diciamo che il palcoscenico ha accompagnato la mia vita da sempre, come ballerina e come modella. Un mix perfetto, direi! Ricordo di aver fatto la mia prima sfilata a 12 anni ed ero molto disinvolta in passerella. Poi mi sono divertita a partecipare ai concorsi di bellezza. Molte occasioni di lavoro sono nate proprio grazie ai concorsi di bellezza. Ricordo la voglia di mettersi in gioco, le ore di prove, il confronto con le altre partecipanti … che dire … emozioni indimenticabili! Ho sempre pensato che da una sana competizione possono nascere ottime occasioni di crescita professionale e morale.

RDN: Nel 2009 esordisci in televisione nel corpo di ballo di “Domenica In” diretto da Kledi Kadiu, parlaci di questa esperienza e se ti va raccontaci il tuo ricordo personale di Kledi….

ML: È stata tra le più emozionanti proprio perché la prima nel tanto ambito mondo della televisione. Io venivo dall’esperienza del teatro e lì tutto è diverso: ritmi e tempi ma entrambe esperienze formative ed importanti. Ricordo la nomina come capo gruppo del corpo di ballo e fui meravigliata dalla bella accoglienza di Lorella Cuccarini.

L’incontro con Kledi nel mio percorso artistico è stato da subito determinante. Da ragazzina mi appassionavano molto le sue performance ad “Amici di Maria De Filippi” così decisi di andare a vederlo dal vivo in un locale dove era ospite. Dopo un po’ di tempo feci un provino per entrare a studiare nella sua accademia a Roma e lì ho avuto modo di studiare tante discipline con i migliori maestri.

RDN: Nel 2013 entri nel corpo di ballo della trasmissione “Red or Black” condotta da Fabrizio Frizzi e Gabriele Cirilli, che ricordo hai di quella esperienza e soprattutto come è arrivata questa occasione?

ML: Avevo già maturato diverse esperienze in Rai e dopo un provino è arrivata anche questa di cui ricordo una bella intesa con gli altri ballerini del gruppo. Le prove in sala, i caffè nei camerini, le prove costumi, le battute di Cirilli e le risate contagiose di Frizzi. Le puntate erano registrate e questo ci portava a ripetere i pezzi ballati tante volte, quindi anche la stanchezza faceva capolino ma ero spinta da un’adrenalina e una passione così grande che a fine serata dimenticavo anche il mio compenso in camerino. Questo mi faceva capire che facevo il mio lavoro con amore.

RDN: Fabrizio Frizzi ci ha lasciati il 26 Marzo 2018 ti andrebbe di dirci un tuo personale ricordo?

ML: Ho avuto l’onore di conoscere Fabrizio Frizzi e di lavorare al suo fianco più di una volta. Da subito mi ha trasmesso l’idea dell’adoperarsi in maniera pulita e appassionata, con un sorriso per tutti e una pazzesca voglia di fare, sempre con grande umiltà. Prima che venisse a mancare ero nel cast del programma “I Fatti Vostri” e lo incontravo nei corridoi della Rai quasi tutte le mattine. Mi raccontava di sua figlia Stella mostrandomi, con fare orgoglioso, le foto. Della persona umile e brillante che era mi resterà un ricordo indelebile.

RDN: Nel 2014 entri a far parte del cast della trasmissione “I Fatti Vostri” che ricordo conservi di questa esperienza televisiva?

ML: In assoluto il ricordo più forte e bello! Avendo vissuto con la grande famiglia de “I fatti Vostri” su Rai2 la quotidianità e la diretta per ben tre anni, tutti i giorni sono stati ricchi di emozioni e aneddoti divertenti. Entusiasmanti sono i rapporti che si instaurano, legami forti che in una città così grande e dispersiva diventano, a volte, dei punti di riferimento importanti. Tutte le mattine mi svegliavo col piacere di svegliarmi perché andavo a fare qualcosa che mi dava gioia e soddisfazione. Mi sentivo nel posto giusto e credo che sia proprio questo il senso della vita: sentirsi in pace e in sintonia con la propria persona.

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RDN: Nel 2015 ti affacci anche al mondo del cinema, infatti, sei sul set del film “Zoolander 2” con Ben Stiller, parlaci di questa esperienza.

ML: Il mondo del cinema non ha fatto molto breccia nel mio cuore.  Trovavo stancanti le lunghe attese e le continue ripetizioni delle scene, le convocazioni agli orari più assurdi tipo le tre di notte per poter sfruttare la luce migliore, ecc. Tuttavia anche questo mondo ha contribuito ad arricchire la mia persona e il mio bagaglio.

RDN: Da ballerina professionista quale sei, prediligi lavorare in Teatro o in Tv? Quale mondo senti rispecchi di più la tua personalità?

ML: Sono due mondi differenti che amo allo stesso modo. Il teatro, in quanto “vera casa della ballerina”, è una naturale conseguenza, della quale ho apprezzato subito il contatto diretto con il pubblico: il privilegio di poter trasmette delle emozioni da un palco e come queste possano tornarti indietro nel medesimo momento. L’austerità di un palco che ti fa sentire piccola e grande al tempo stesso, le luci, l’odore del legno… a teatro si respira la vera essenza dello spettacolo. Eppure ritengo che, per carattere, io sia più affine al mondo della televisione e gli sviluppi della mia carriera da ballerina me ne hanno dato prova.

RDN: Oltre a tutte queste esperienze so che hai una scuola di danza, come è nata l’idea di aprirne una?

ML: L’idea di una scuola tutta mia è maturata nel tempo ed è divenuta realtà tre anni fa. Ho desiderato aprirla proprio nel mio paese, Venticano, in provincia di Avellino, per dare la possibilità ai bambini e ai ragazzi del posto di scoprire la disciplina della Danza e coltivarne la passione in modo serio per un ipotetico futuro in questo ambito. Il mio intento è quello di tramandare non solo la semplice cultura del movimento, ma i valori di quest’arte, come la dedizione, l’amore, il senso di sacrificio, l’educazione, la socializzazione, il rispetto, la ricerca dell’ordine e della precisione.

RDN: Anche io sono un’appassionata di danza e prendo lezioni e come ogni scuola che si rispetti ho fatto il saggio di fine anno ma personalmente per me è difficile gestire le emozioni e l’adrenalina da palco, che consiglio puoi dare a me e a tutti gli allievi di danza per riuscire a controllarle?

ML: Quando si tratta di emozioni lo trovo sempre un fatto positivo, è giusto e bello provarle. Ho sempre detto a me stessa “Il giorno che mi esibisco e non sono emozionata come la prima volta, smetto di danzare”. Anche l’adrenalina la trovo necessaria perché il più delle volte, al momento di salire sul palco, si trasforma in energia pura, ti fa sentire forte, viva! Basta che non si tratti di ansia; quella può giocare brutti scherzi, soprattutto sotto forma di tremore o perdita di memoria. In tal caso bisognerebbe attuare delle tecniche di rilassamento e di controllo della propria persona. Nello studio della Danza credo che un buon insegnante debba condurre l’allievo ad acquisire fiducia e sicurezza in sé stesso, così da poter affrontare al meglio ogni tipo di emozione che la vita riserva.

RDN: Quando devi consigliare uno stile di danza ad un allievo su cosa ti basi per indirizzarli sul giusto percorso?

ML: Parto dal presupposto che tutti gli stili di danza sono utili. Una ballerina raggiunge la piena maturità nella versatilità, solo a quel punto potrà porsi degli obiettivi importanti, senza alcun limite. Se devo consigliarne uno nello specifico, scelgo sempre in base alle loro predisposizioni, alle personali doti.

RDN: Domanda di rito per ogni artista, come vedi il panorama dello spettacolo attuale tenendo presente che è stato uno dei settori più colpiti dalla pandemia?

ML: Come tutti i lavoratori senza lavoro, e come tutti gli artisti senza arte. La situazione è oggettivamente complicata per tutti. Siamo alla ricerca di certezza e senza la possibilità di programmare qualcosa. La categoria del danzatore è forte, sa destreggiarsi nelle difficoltà e l’amore per la Danza fa superare sempre ogni limite. Il problema è che non siamo sostenuti e poco considerati. Ricordo che durante il lockdown ci sono mancate indicazioni chiare da parte del governo. Siamo un po’ sfiduciati ma conserviamo comunque uno spirito positivo e propositivo. La voglia di rilancio è tanta.

RDN: In base alla tua esperienza, cosa ne pensi dei ragazzi, che si approcciano alla danza? Potresti dare loro qualche consiglio utile per aiutare chi decide di farne una professione?

ML: Ad essere sincera li vedo poco “affamati”. Ai miei tempi eravamo molto più competitivi e ostinati. Avevamo tanta voglia di fare. Ci ponevamo degli obiettivi da raggiungere e li conquistavamo con sudore e sacrificio. Oggi, a malincuore, noto uno stato di pigrizia e l’atteggiamento del voler avere tutto e subito. Soprattutto a chi vuole fare della Danza la propria professione consiglio di studiare tanto e bene. Essere costanti, tenaci, e consapevoli di dover affrontare anche qualche sconfitta.

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RDN: Per concludere, hai progetti nuovi nel prossimo futuro?

ML: Io ho sempre nuove idee e progettualità; una caratteristica che mi accompagna da sempre. Oggi, più di ieri, ho progetti importanti per me stessa, per la scuola e le mie adorate allieve. Stay tuned!!!

RDN: Grazie Mirella, per la tua disponibilità e ti aspettiamo quando avrai nuove cose da proporci.

MB: Grazie a te per la chiacchierata e sicuramente tornerò a trovarti appena ci sarà occasione!

Bene come avete potuto notare la passione è sempre la chiave di tutto ma per raggiungere gli obiettivi bisogna armarsi di forza di volontà, dedizione e sacrifici perché da sola non è sufficiente.

Non mi resta che invitarvi ad andare a visitare i suoi canali social ovvero:

Per concludere, per chi come me ama la danza ricordatevi anche che oltre alle lezioni con l’insegnate in sala danza ci sono molti film da cui prendere spunto ed ispirazione, io quando li fanno in tv non perdo occasioni di vederli perché per me sono un ulteriore modo di studiare e apprendere nuovi passi.

Con questo vi saluto e alla prossima!

Grazie da Almax Magazine per la cortesia e disponibilità. Con affetto e stima!

IL SALUTO DI MIRELLA LIMOTTA PER " ALMAX " clicca per aprire il video