“Que sera” di Roberta Skerl e regia di Paolo Triestino, con Paolo Triestino, Edy Angelillo e Giancarlo Ratti
Tre amici inseparabili e un'esplosione di sentimenti all'improvviso.
Filippo organizza una rimpatriata tra amici con Giovanni e Ninni detta la roscia, in quanto rossa di capelli.
Si ritrovano ogni tanto per non pensare ai problemi della vita quotidiana.
Ninni lavora in un negozio di abbigliamento intimo ed ha una madre affetta da alzheimer e un fratello che non l'aiuta, quindi frustrata , si sfoga con i suoi amici. Giovanni ha un bel lavoro, una bella casa e un barca che non usa mai, parcheggiata in garage.
Non è felice, perché ha tre figlie che lo fanno disperare. Le vorrebbe ibernare dai 6 ai 24 anni.
Filippo, medico, è tornato da un convegno svoltosi a Parigi, ha preparato in giardino una cena brasiliana in cui esalta la sua feijoada. Una serata amichevole tra amici è quello che serve per rilassarsi, ma niente è come sembra.
Dietro un silenzio mascherato da una risata, si può nascondere un segreto drammatico. In questa commedia i sentimenti fanno a pugni, dove la vita vince sulla morte, perchè esaltata dall'amore e dall'amicizia che lega questi tre personaggi.
Interessante la scenografia molto semplice, significativo l'albero stilizzato sul fondo che sta a simboleggia la vita.