Testo di Rosalinda Di Noia e Foto di Archivio
Ben ritrovati amici di Almax, da Rosalinda Di Noia!
Questa volta, per l’angolo delle interviste dedicate agli emergenti torniamo a fare un salto nel mondo della musica sperimentale, quella che non si chiude in unico genere ma che tocca varie sonorità e vi propongo un’interessante band che dalla sua fondazione nel 2015 ha fatto molta strada crescendo e si anche tolta svariate soddisfazioni.
Con grandissimo piacere vi vado a presentare gli Space Traffic che all’attivo hanno il loro disco d’esordio dal titolo “Numbness”.
La formazione è così composta: Fabio Baldassari (Chitarra), Marco Gugliotta (Batteria) e Marco Pica (Basso e voce).
Ma andiamo ad approfondire meglio il discorso con questa chiacchierata che ho avuto modo di fare con il leader della band, nonché il loro cantante.
RDN: Ciao ragazzi, benvenuti e grazie per la vostra gentilissima disponibilità!
ST: Ciao Rosy e grazie a te!
RDN: Come nasce la passione per la musica?
ST: Possiamo dire che la passione per la musica ci accompagna dalla nascita grazie agli spunti che ci hanno fornito i nostri genitori, in alcuni casi a loro volta musicisti. Siamo cresciuti ascoltando i grandi album rock, in particolare la magnificenza degli anni 70, trasmettendoci quelle emozioni che la musica moderna ha perso.
RDN: Quali sono gli artisti che maggiormente sono fonte di ispirazione per voi?
ST: Non ce n'è uno cui ci ispiriamo in particolare, ma sicuramente ci sono una marea di artisti che apprezziamo e possono quindi averci in qualche modo influenzati come Foo Fighters, Pink Floyd, Deep Purple, Muse, King Crimson, Yes, David Bowie, Red Hot Chilli Peppers e... per non dilungarci ci fermiamo qui!
RDN: Come è nata la band e soprattutto come è ricaduta la scelta sul nome Space Traffic?
ST: Siamo nati a fine 2015 un po' per caso, grazie ad amicizie in comune e vicinanza dei luoghi di lavoro. Abbiamo deciso di vederci una sera per una jam e da lì siamo rimasti un po’ spiazzati, sembrava che suonassimo insieme da sempre! Le singole emozioni influenzavano e si sommavano a quelle degli altri, in un climax musicale incredibile. Con le anime proiettate nell’Iperurano ci lasciavamo andare in lunghi viaggi musicali da cui non riuscivamo ad uscire, come bloccati nel traffico spaziale.
RDN: Cosa vi accomuna e cosa vi differenzia tra di voi che alla fine si rivela un punto di forza?
ST: Ci accomuna la passione per la musica e il piacere di jammare perdendoci nello Space Traffic... le differenti influenze che abbiamo diventano un punto di forza rendendo il risultato più originale.
RDN: Quando componete nasce prima il testo o prima la musica e quanto c’è di autobiografico nei vostri testi?
ST: In genere nella creazione dei nostri pezzi iniziamo dalla parte musicale, che molto spesso però è influenzata dalle emozioni del momento. In questo modo il testo diventa la naturale prosecuzione della musica. In alcuni brani invece, come in “Hails of Love”, nasce tutto da un’emozione raccontata in forma di testo, che ci permea talmente tanto da trasformarsi immediatamente anche in musica.
RDN: A Febbraio 2018 è uscito il vostro primo album “Numbness” parlateci di questo album?
ST: Numbness è la titletrack che apre il nostro primo album, composto da 10 brani concettualmente legati da un filo comune. Un viaggio interiore alla ricerca della presa di coscienza. Ma lasciamo ogni interpretazione agli ascoltatori!
RDN: Se doveste definirlo in tre parole quale usereste?
ST: Intorpidimento, Risveglio e Coscienza.
RDN: Tra tutti i brani che avete scritto a quale siete più legati?
ST: "Blue Moon" perché è il primo brano che abbiamo composto e ci ricorda le emozioni di quei momenti. Oppure "The Dream" perché è tutto ciò che siamo.
RDN: So che all’attivo avete molti live, cosa devono aspettarsi le persone che vengono ad assistere ad uno di essi?
ST: Di partire per un viaggio astrale verso lo Space Traffic!
RDN: Domanda che facciamo praticamente a tutti gli artisti, come vedi il panorama musicale attuale e cosa ti senti di consigliare a chi tra i giovani vuole far diventare la passione della musica un lavoro?
ST: Il panorama è sicuramente molto difficoltoso per i piccoli artisti indipendenti, c'è tanto conformismo in giro ma con poca qualità e ricerca, di conseguenza le possibilità sono ridotte. La nostra idea, e quindi anche il nostro consiglio, è quella di non seguire la massa ma di fare solo quello che ci piace, cercando di spingere sempre un po’ più in là i propri limiti.
RDN: Per concludere per chi volesse acquistare i tuoi brani, dopo averli ascoltati dai vari canali social, dove può trovarlo?
ST: La nostra musica è disponibile su tutte le principali piattaforme di distribuzione musicale online come iTunes, Apple Music, Amazon Music, Google Play, Spotify, Deezer e tante altre, basta cercare "Space Traffic" e.... Lasciatevi andare!
RDN: Grazie ragazzi, per la vostra disponibilità e ti aspettiamo quando avrete nuove cose da proporci.
TY: Grazie a te per la chiacchierata e sicuramente torneremo a trovarvi appena ci sarà occasione!
Bene come avete potuto notare non c’è cosa bella di lasciarsi andare e sperimentare mescolando le proprie idee per poter trovare una propria strada che le rappresenti.
Non mi resta che invitarvi ad andare a visitare i suoi canali social ovvero:
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Per concludere, cogliete al volo l’occasione di ascoltare qualcosa di nuovo oltre a quello che già conoscete, perché, non c’è cosa più affascinante di andare alla scoperta dell’ignoto nella musica come in tutti settore dell’arte, della cultura e della vita.
Con questo vi saluto e alla prossima!
Grazie da Almax Magazine per la cortesia e disponibilità. Con affetto e stima!