DICEMBRE 2020 INCONTRO CON SIMONE PASSERO ATTORE Testo di Renato Garbin - Photos by Marco Sacchi

Care amiche e amici di Almax Channel, per “ClipArt”, il contenitore dedicato a tutte le forme di Arte, questa volta lasciamo la Musica vera e propria, perché l’incontro per questa occasione è con un attore per la tv, il Cinema, ma anche modello. Siamo, infatti, in compagnia, anche se virtuale e a distanza, con Simone Passero, il quale, comunque, con la Musica, ha avuto il suo da fare, tempo fa, ancora agli inizi delle sue esperienze con il Pubblico, dato che conduceva con un suo grande amico ....... una trasmissione su Radio Cantù. Ma facciamoci raccontare da Simone Passero, i vari passi della sua carriera, fino ad oggi …

Renato Garbin – Ciao, Simone, lieto di rivederti e anche in buona forma! Grazie per la tua gentilissima disponibilità nell’essere qui con noi, in questa puntata dedicata al Cinema e alla Tv, allo Spettacolo in generale…
Simone Passero – Buongiorno a te Renato e a tutti gli amici di Almax Channel. Ti ringrazio molto per l'invito e sono davvero contento di essere in vostra compagnia.

R.G. – Dovete sapere che questo bel giovanotto, lo conosco di persona da un bel po’ di tempo, diciamo circa dieci anni, forse di più. Il nostro primo incontro era legato alla Musica, quando con la bravissima, ora giornalista e conduttrice radio e tv web, Giusy Randazzo, presentava un bellissimo e importante Contest per Musica indipendente, Organizzato da Live MusicLombardia dal grande Sabatino Montanino, per gli amici “Saba”… Quanto è stata importante, per te, quell’esperienza?

Simone Passero - Quell'esperienza è stata estremamente importante e formativa perché mi ha dato per la prima volta modo di presentare un evento dal vivo, in presenza di un pubblico vero: io, in quel periodo trasmettevo in radio come speaker e allo stesso tempo ero studente universitario, mi trovavo proprio all'inizio del mio percorso. Quando trasmetti in radio non hai un pubblico che 'fisicamente' assiste al tuo programma, lo fa ascoltandoti attraverso un microfono. Mentre lì, sopra un palcoscenico, avevi tutti gli occhi puntati addosso, un pubblico reale che ascoltava ogni singola parola che pronunciavi e vedeva ogni singolo movimento che facevi. E' stato un grandissimo banco di prova che mi ha aiutato ulteriormente ad abbattere il muro della timidezza. Se me lo permettessi, ci terrei molto a ringraziare il fondatore e direttore artistico di Live Music Lombardia, Sabatino Montanino per questa bellissima esperienza – e perché mi ha permesso di poterti incontrare e conoscere - e poi vorrei ringraziare tanto il mio ex collega radiofonico e grande, grande amico, Luca Gramignoli, per aver vissuto momenti di estrema felicità e spensieratezza insieme.

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R.G. – Poi per varie questioni - questo mondo è sempre un cambiamento dietro l’altro – questo bel Contest, con nostro dispiacere, perché lo seguivamo con passione e divertimento, ha cessato di essere organizzato e proposto. Noi ci siamo comunque tenuti in contatto, per amicizia e qualche volta sono riuscito ad andare a rompergli le scatole in Radio, a Cantù, a Radio Cantù, appunto, con l’amicone Luca Gramignoli, appunto. Anche questa esperienza, non certo la mia “rottura di scatole”, spero, ti ha lasciato qualcosa di interessante e di costruttivo, soprattutto per il rapporto con il Pubblico, vero?...

S.P. - Innanzitutto la tua non era affatto una 'rottura di scatole', anzi, era un grande piacere quando venivi a trovarci, questo ci tengo lo sappia. La radio è un mezzo di comunicazione importantissimo, e credo sia particolarmente complessa la modalità di trasmissione: attraverso la televisione, ad esempio, puoi comunicare sia con la voce che con il corpo; in radio solo con la voce, quindi devi riuscire a trasmettere compagnia, divertimento, intrattenimento ed informazione solo attraverso quest'ultima. Non è poi una cosa così semplice da fare. Di sicuro la soddisfazione più bella da parte del Pubblico è stata quella di ricevere complimenti ed apprezzamenti per il programma che conducevo.

R.G. – Poi, un bel giorno, mi hai rivelato una tua bella e grande ambizione: diventare conduttore di trasmissioni di inchieste e documentari di curiosità varie, un po’ alla Alberto Angela, per fare meglio comprendere il genere. Una cosa completamente diversa da quella a cui eri abituato, insomma, ma come ti venne quella vocazione, quella passione?

S.P. - Beh Alberto Angela rappresenta di sicuro un faro per tutti noi, per la cultura italiana e per la stessa esportata nel mondo. Sì, diciamo che sono una persona che ama avere nuovi stimoli, mettendosi sempre alla prova in qualsiasi cosa faccia. Siccome il mondo della divulgazione mi piace moltissimo – divoro documentari su documentari da quando ero bambino! – ho voluto cimentarmi, seppur timidamente, anche come divulgatore.

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R.G. – E così ci siamo divertiti ad improvvisare appunto un servizio molto curioso, che nessuno dei due avrebbe mai immaginato prima di realizzare, ossia qualcosa legata al mistero, alle streghe esistite a Milano e che ancora, chissà, aleggiano come fantasmi in quella grande città, insomma, un argomento che era molto distante dalla Musica, dalle Band Indipendenti e così via… Hai scelto l’argomento, invece molto interessante e ti eri preparato per bene. Infatti abbiamo imparato entrambi, che non si possono improvvisare delle cose, per farle bene, ma, strada facendo, ci siamo resi conto che è sempre necessario avere un quadro ben deciso, una bella preparazione, per realizzare qualcosa, comprendendo così anche il lavoro dei professionisti che si seguono in tv… A quanto ti può essere servito, infatti quella “piccola” esperienza e le altre, successive in cui ti sei impegnato? Dove ti sei sentito avvantaggiato, nelle esperienze successive, quindi?

S.P. - Sì, mi ricordo molto bene di quel servizio realizzato insieme in giro per Milano: in quel periodo il programma 'Mistero' in onda su Italia 1 era alla ricerca di nuovi inviati ed io mi ero proposto proprio con il nostro servizio. Un bellissimo ricordo che conservo nel cuore. Quell'esperienza mi è servita per acquisire maggiore esperienza e consapevolezza su ciò che avrei voluto intraprendere come lavoro. Certamente, la preparazione è fondamentale per essere riconosciuto come professionista. Credo che questo non sia valido solo nel mio ambito ma in tutti i contesti lavorativi. Essere preparato ti consente di affrontare e svolgere il lavoro in maniera più sicura e serena

R.G. – E, piano, piano siamo arrivati alle esperienze molto più importanti, a livelli, diciamo, più impegnativi. Quando è stata l’occasione in cui ti sei cimentato ad interpretazioni più professionali? E come è avvenuto l’approccio per iniziare?

S.P. - Diciamo che il mio percorso nel mondo della recitazione è iniziato dopo aver terminato gli studi universitari. Ho iniziato a studiare dizione e recitazione presso il Centro Teatro Attivo di Milano dove ho avuto la fortuna di avere come insegnante la direttrice della scuola, Nicoletta Ramorino, una donna ed attrice straordinaria. Dopodiché ho cominciato ad approfondire la recitazione cinematografica avendo avuto come insegnanti il maestro Giancarlo Giannini, Lella Telloli Heins (con lei un percorso di studio molto particolare perché ho avuto modo di sperimentare la recitazione cinematografica americana proveniente dall'Actors Studio di New York) Barbara Enrichi e l'actor coach Alberto Viola. Ho cominciato poi a svolgere lavori professionali iniziando dalla pubblicità, passando per la televisione e arrivando infine al cinema, la mia più grande passione

R.G. – Raccontaci ora, come è stato impegnativo imparare delle parti, leggere sceneggiature, copioni da recitare, nelle fasi successive, della tua esperienza, che è quella attuale…

S.P. - Impari piano piano con il tempo, con l'esperienza (la mia ancora all'inizio), e la tecnica. Sicuramente svolgere ciò che piace e che ami fare ti motiva fortemente. Però non ti nascondo il fatto che trovi sempre delle difficoltà in ogni lavoro che faccio... ma, d'altronde le difficoltà servono proprio per impegnarsi a fondo e continuare a migliorare. Si cade per imparare a rialzarsi.

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R.G. – Raccontaci un po’ in quali esperienze televisive o cinematografiche ti sei cimentato fino ad oggi, dall’inizio della tua carriera a livello professionale…

S.P. - Dunque per la televisione probabilmente il lavoro più lungo è stato interpretare un idraulico fiorentino nella serie tv “Idraulici” sul canale Dmax, poi, sempre per la tv, gli spot pubblicitari e i lavori per la Rai. Per il cinema ho iniziato con i film cortometraggi per poi riuscire ad ottenere ruoli importanti per film lungometraggi come i film “Occultus” e “Tracce di follia”.

R.G. – Se non erro posi anche come modello per abbigliamento o altre situazioni… Beh, la presenza c’è tutta e quella te l’ha data Madre Natura, attraverso i tuoi genitori, ma, secondo te, secondo ciò che hai dovuto imparare, cosa ci vuole, in più, per fare bene anche in questa attività? La presenza non basta, né per donne, né per gli uomini, non è vero?

S.P. - Ti ringrazio molto per questo complimento, anche se sono convinto che la bellezza fisica sia un parametro puramente soggettivo: così come posso piacere ad alcune persone, non è detto che piaccia ad altre. Per quanto riguarda il discorso di modello sì, lavoro anche in quell'ambito come indossatore e devo dire che mi piace molto, soprattutto quando indosso abiti eleganti. Credo che, oltre alla presenza, si debba mettere anche un po' di se stessi. Quando indosso un abito è un po' come quando studio il personaggio, devo calarmi nella parte per farlo mio e farlo vivere dentro me. La stessa cosa vale per un abito. Non bisogna solo indossarlo...devi renderlo tuo.

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R.G. – Purtroppo stiamo attraversando un periodo un po’ complesso, con questa pandemia, ma non credo che il tuo lavoro sia completamente fermo. Sempre che tu ce lo possa rivelare, c’era o c’è ancora, in preparazione qualche nuovo lavoro tv, Cinema, che potremo presto prepararci a vedere?

S.P. – Il periodo che stiamo collettivamente affrontando è parecchio complesso, per tanti aspetti. Ma la cosa più importante è preservare la salute, sia la nostra individuale che quella degli altri. Perché con la salute puoi fare tutto. Purtroppo molti progetti (ufficiosi e confermati) sono stati rimandati a data da destinarsi. Continuo a lavorare, fortunatamente, ma la mole si è notevolmente ridotta. Però se penso che ci sono persone che hanno situazioni lavorative compromesse a causa di questa emergenza sanitaria, non posso fare altro che rimboccarmi le maniche ancora di più e lottare per continuare a fare ciò amo, con tutti i rischi ed ostacoli del caso. Sono una persona fiduciosa e cerco sempre di pensare positivo. E' come se fosse una sorta di medicina interiore. Attualmente l'ultimo mio lavoro in uscita è il film lungometraggio “Tracce di follia” per la regia di Michele Di Rienzo con l'attore Daniele Marcheggiani.

R.G. - Ora una cosa che chiedo a tutti gli Artisti, per ogni forma d’Arte, ma non è un sondaggio, solo pura curiosità, per meglio comprendere: se ti dessi a disposizione la famosa bacchetta magica, cosa faresti sparire del tutto, nell’ambiente di lavoro in cui ti trovi, in generale, non nello specifico attuale, cosa lasceresti così com’è, e cosa vorresti cambiare, solamente in qualche piccolo dettaglio?

S.P. – Allora....bella domanda! Dunque se avessi una bacchetta magica farei sparire del tutto l'ipocrisia, la falsità, la superficialità e la strumentalizzazione. Sono piatti indigesti per me. Forse perché sono l'esatto opposto. Lascerei invece la concorrenza e la rivalità, intese come sane, oneste e sincere. Sono un po' il mio carburante, mi stimolano molto. Infine mi piacerebbe cambiare la visione che in molti hanno sul mestiere dell'attore o su chi lavori nel mondo dello spettacolo: spesso ci definiscono come non indispensabili, che dovremmo cercarci un lavoro (serio), che viviamo di fantasie e visioni... in realtà essere attore o attrice è molto più di tutto questo. L'attore ha il potere e il dovere di far emozionare le persone. Far loro ridere, divertire, piangere, sorridere, riflettere... ecco, questo è il compito dell'attore e di chi lavora insieme a lui.  E se nessuno di noi provasse sentimenti o emozioni, saremmo tutti dei robot. Ma così non è, quindi... anche gli attori e i lavoratori dello spettacolo sono indispensabili come qualsiasi altra professione all'interno di una società progredita come la nostra.

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R.G. - Siamo arrivati alle ultime due domande, ecco la prima: Alla luce della tua esperienza fino ad oggi (ovvio che si continua sempre ad imparare, ne so qualcosa anche alla mia veneranda età ?), cosa potresti suggerire alle giovani, ai giovani, che volessero intraprendere questo tipo di attività, facendone il proprio lavoro?

S.P. - Suggerirei loro di studiare, studiare molto. Solo attraverso una buona preparazione si riescono ad avere gli strumenti giusti per poter esercitare questa professione. Unito allo studio, occorre avere la passione, l'impegno, la volontà, la dedizione, la determinazione per raggiungere i propri obiettivi. Un sogno senza un obiettivo, rimane solo un sogno. E poi non può mancare lo spirito di sacrificio. Ed è qui che scopri veramente te stesso: quanto sei disposto a rinunciare, quanti sacrifici sei disposto a fare per raggiungere la meta? Solo rispondendo a questa domanda riuscirai a dare una direzione a ciò che vorrai fare nella vita.

R.G. Ed infine, per completare il tutto, dove possono trovarti i nostri amici, che volessero vedere le tue interpretazioni, ma anche servizi vari, la tua biografia, hai un sito, oltre alla pagina facebook?

S.P. - Sì certo, oltre alla pagina Facebook (Simone Passero) ed Instagram (Simonepassero14) ho il mio sito internet www.simonepassero.com

R.G.Ora un grandissimo ringraziamento per la tua gentile disponibilità a soddisfare le nostre – ma anche le mie, in questo caso – curiosità. Perciò speriamo in una bella occasione per un incontro di persona, sempre in video e al microfono del sottoscritto oppure di qualche nostra inviata, sempre per Almax Channel, contenitore “ClipArt”! Un abbraccione, a presto!

S,P. – Grazie mille a te Renato per questa bellissima conversazione. Un grande ringraziamento anche alla fondatrice di Almax Channel, Alessia Marani, per avermi dedicato il vostro spazio e il vostro tempo e un saluto a tutti gli amici di Almax Channel. Speriamo di poterci vedere presto!

Carissime amiche ed amici, sono stato veramente felicissimo di avere ritrovato un giovane amico che sia riuscito a coronare il suo sogno, dopo averci creduto e continuato a provare, preparandosi accuratamente per superare gli esami, conquistare, soprattutto, la fiducia di importanti registi e proseguire con sempre maggiore passione… E, come ci ha lui stesso detto, nulla arriva a caso, troppo facilmente, c’è sempre una preparazione da portare e da presentare…
Arrivederci dunque, alle prossime puntate!!!
Ciao, a presto, grazie ancora!
Renato Garbin Rubrica “Missione Possible” per Almax Magazine - Video Editor per Almax Channel contenitore “ClipArt” www.progettoalmax.it Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.