NOVEMBRE 2020 "PROFUMO DI MINOSA" RACCONTO CONTRO AL FEMMINICIDIO SCRITTO DA ALESSIA MARANI CON PREFAZIONE DI MARTINA GALVANI

PREFAZIONE
 
" Il farneticante monologo di un femminicida. Un testo amaro in cui il delirio del giustiziere si fonde con la presunzione, e l'assassinio diventa redenzione per entrambe le presenze coinvolte, giacché nell'ottica della troppo comune mentalità garantista, la vittima è in qualche modo responsabile di ciò che le accade. "
 
Martina Galvani
 
PROFUMO DI MIMOSE
 
Era così bella e innocente, non potevo accettarlo, non potevo sostenere il fatto che un giorno potesse non essere più solo mia, di non poterla vivere a modo mio, solamente io e lei, dentro un sogno solo nostro, tutto nostro... così ho deciso di decidere io per entrambi, lei sarebbe rimasta per sempre così, eterea, una creatura incorporea, spirituale. Aveva paura di invecchiare, sapete? Le ho donato l'eterna giovinezza.
 
Era ancora talemente giovane e già il telegiornale parlava di quanto fosse stata interessante la sua vita anche prima di conoscermi. Nessuno l'aveva mai presa sinceramente in considerazione prima del mio gesto. Sapevate, ad esempio, che le piacesse ricevere complimenti? Sì, talvolta arrossiva, non sapeva gestire una lusinga, non era abituata, quindi risultava impacciata o aggressiva nel rispondere, soprattutto a parole, ma che importa, ormai.
 
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Quelle scarpette rosse le stavano d'incanto, le avevo scelte io stesso con grande cura appositamente per lei... non scarpe qualsiasi, ma di marca, intendiamoci. Sì, chiamatemi pazzo, ma l'eleganza e lo stile prima di ogni cosa. Ebbene, la cifra spesa è stata un po' più di quella prevista ma d'altronde ci vuole sempre un pizzico di follia, non credete?
 
Ma ora, perché mi giudicate? Non eravate quelli che non sopportano le etichette? Non eravate quelli evoluti ed emancipati che non sopportano i falsi moralismi? Chi non ha peccato scagli la prima pietra, no? Nessuno è perfetto, no?
 
Non per giustificarmi, ma magari qualcuno sapeva della mia ossessione per lei, eppure non ha impedito il compiersi degli eventi. Tutto può succedere e le regole non sono forse fatte per essere infrante? Sosteneva di amarmi follemente e che sarebbe anche potuta morire per me.
 
Probabilmente era scomoda... così perfetta... me lo diceva spesso di non avere mai avuto la fortuna di incontrare una vera amicizia e non credeva nemmeno nella solidarietà femminile, o quantomeno nella possibile benevolenza disinteressata fra uomo e donna senza qualche secondo fine. Lei non chiedeva amore e romanticismo, voleva solo vivere un'emozione forte, per questo ci siamo trovati, è stato il destino che ci ha fatti incontrare e che nel conoscerci ci ha messi alla prova, no? La sua famiglia si dispera e vuole giustisizia ma chi è causa del suo mal pianga se stesso, no? Ora vengo dipinto come un diavolo, come un mostro ma nemmeno lei era realmente uno stinco di santa, ve lo garantisco.
 
Talvolta mi ha accusato perfino di essere un inconcludemte, ora come potrebbe non essere sinceramente orgogliosa di me? Mi duole che non possa avermi visto agire fino all'ultimo... Desiderava così ardentemente una persona che sapesse tenerle testa e chi meglio di me poteva prendersi l'onere di accontentarla? Ho finalmente portato a termine il mio compito nel suo interesse, perchè aveva esposto una richiesta precisa, no? Mi sono assunto tutte le colpe ma penso anche i meriti.
 
Ora mi fa stare bene poterne parlare perché lei sarebbe così orgogliosa di me, oh sì, lo sarebbe e probabilmente mi accarezzerebbe i capelli e mi direbbe di non disperarmi, di non piangere, che ho fatto solo quello che sentivo veramente giusto per noi. Lei mi avrebbe capito e compreso perchè mi amava alla disperazione e me lo diceva sempre che per me sarebbe anche potuta morire.
 
Alessia Marani