"Quando dico che uno sportivo, al di là della disciplina sportiva praticata è da definire un Campione, al di là del palmares di vittorie e successi vari, quando rappresenta un vero esempio da seguire, come persona, come umanità, semplicità, specialmente per le Nuove Generazioni.
Oggi c'è un concetto ancora molto sbagliato su "vittoria" e/o "sconfitta" e lo si sta ancora, purtroppo, inculcando ai giovani. Lui aveva in più una passione naturale, gli bastava quella, era felice di fare quello che faceva e tutto il resto era di contorno. Chi mi conosce da tempo, sa che non amo per nulla il mondo del calcio. Non è certo il gesto fisico sul campo che mi mette a disagio, quattro calci ad un pallone lo abbiamo dato tutti, per divertimento, magari militando nelle classiche squadre che si formano ad hoc, tipo scapoli e ammogliati, per capire, ma è questo enorme ammasso di affari colossali, di denaro che gira, attorno alle partite, che mi dà nausea. Faccio eccezione per quelle legate alla famosa Nazionale Cantanti, che diverte davvero, per la presenza di personaggi vari...
Ho avuto, quache annetto fa, proprio in occasione di una partita simile a quelle "Del Cuore", in ambito locale, di avere al microfono, per qualche domanda di circostanza, proprio Totò Schillaci. In poche battute ho capito, ho avvertito in lui, una sorta di distacco totale dall'immensità dl mondo del calcio, una semplicità e umiltà disarmanti, che mi hanno messo completamente a mio agio. Un sorriso pacato, un modo semplice di parlare, essenziale, che mi sono rimasti dentro. Purtroppo con la consapevolezza che sarebbe stata l'unica volta che l'avrei potuto vedere, ascoltare, mentre lo avresi ascoltato, volentieri, ancora in altre occasioni.
La classica eccezione che conferma la regola, sulla prosopopea di quell'ambiente, sui giri di affari, eccetera, che il gioco del calcio rappresenta.
L'ho seguito nella trasmissione, tempo fa, nemmeno tanto lontano, "Pechino Express" e ne ho avuto la conferma. Là si vedeva il Totò Schillaci vero, al di fuori del suo consueto ambiente, il Totò più umano, sapendo bene che non era già in perfetta forma, con la salute compromessa.
Ora i media ne fanno una commemorazione enorme, ma credo che se la possa meritare. Ascolto i commenti della gente più semplice, intervistata per strada, dai tg, i suoi vicini, la gente di ogni giorno. Era, dicono tutti, "uno di loro", sono questi i commenti che mi arrivano di più, perché sono reali, concreti, nella loro semplicità, più che la commemorazione del calciatore bravissimo che sia stato. Si è campioni in questo, quando lasci davvero una traccia profonda nell'anima. E lui ci è riuscito benissimo e mancherà davvero a tantissime persone, proprio per questo..." ...