LUGLIO 2021 Michela Zanarella: “Il mio amore per la vita è infinito celeste”.

Michela Zanarella torna in libreria con una raccolta di poesie bilingue italiano/arabo pubblicata da Universitalia, realtà editoriale che si dedica prevalentemente alle tesi universitarie. La giornalista, scrittrice, poetessa veneta, da anni residente a Roma, non è nuova alle traduzioni in altre lingue. Pubblicò già nel 2015 una raccolta di poesie in rumeno “Imensele coincidenţe” con Bibliotheca Universalis, seguì nel 2018 la raccolta bilingue italiano/inglese pubblicata negli Stati Uniti con Bordighera Press “Meditations in the feminine” con le traduzioni di Leanne Hoppe. Il lavoro di traduzione in arabo, invece, è stato curato da Noureldeen A. M. Abdallah che ha lavorato in continuo confronto con l’autrice rispettando le intenzioni e le emozioni descritte dai suoi versi. Noureldeen A. M. Abdallah è professore di lingua e traduzione italiano/arabo, arabo/italiano, si è laureato all’Università degli studi di Roma Tor Vergata, autore e poeta. Noi di Almax abbiamo deciso di incontrarla per conoscere meglio questo ultimo progetto editoriale.

Michela Zanarella, le sue poesie sono state tradotte in diverse lingue, ora anche in arabo, ci parla di Infinito Celeste?

Per prima cosa voglio ringraziarvi per l’opportunità di poter parlare del mio libro. Infinito Celeste è frutto del lavoro di traduzione di Noureldeen A. M. Abdallah, che oltre ad essere un ottimo professore di lingua e traduzione italiano/arabo è anche un poeta molto bravo e un carissimo amico, oserei dire quasi un fratello. Conosco Nour da diversi anni ed ho sempre apprezzato la sua profonda umanità e sensibilità. Non ha mai nascosto di apprezzare la mia poesia e il suo sostegno mi ha dato modo di iniziare con lui questa particolare collaborazione professionale. Sapevo da subito di affidare i miei versi a una persona in gamba, non ho mai avuto dubbi sulle sue capacità di traduzione; è importante riporre la massima fiducia in chi compie un lavoro così delicato sulla scrittura altrui. La raccolta racchiude poesie che ripercorrono emozioni, ricordi, ci sono dediche ai poeti che amo e alle persone care. Il titolo è un chiaro messaggio di amore per la vita a cui ho dato un colore ben preciso: celeste. Nella simbologia il celeste indica speranza, trascendenza, spiritualità e creatività. Volevo che la raccolta emanasse qualcosa di potente, rassicurante per l’umanità, portando con me gli elementi che regolano la vita sulla terra e gli affetti. C’è un altro aneddoto curioso legato alla scelta di questo titolo. Celeste è il nome della mia bisnonna, ho sentito quasi la necessità di farla rivivere attraverso il mio cammino poetico, c’è stato una sorta di richiamo, penso sarebbe stata felice di ascoltare le mie parole. Ricordo la sua forza, nonostante fosse una donna minuta, era molto rispettosa degli altri, da bambina mi accoglieva sempre con un sorriso e dei wafer e mandarini: ecco io quei momenti di dolcezza li conserverò per sempre. Vorrei trasmettere la stessa dolcezza, la stessa bellezza alle persone che amo.

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La copertina è davvero originale. Chi l’ha realizzata?

Il dipinto in copertina è di Tatyana Zaytseva, talentuosa pittrice e cara amica, l’opera s’intitola “Fede”. Vidi l’immagine sul suo profilo Facebook e rimasi talmente colpita che la sera stessa la chiamai per chiederle se potevo utilizzarla per il libro. A volte le cose avvengono in modo inaspettato, ma accadono non a caso: lei mi disse subito di sì. Le tonalità d’azzurro, le pennellate delicate, era perfetta, esattamente ciò che cercavo. 

Sceglie per noi una poesia dalla raccolta e la commenta?

Scelgo una delle poesie forse più particolari. L’ho scritta vedendo alcune immagini in televisione dell’Amazzonia in fiamme. Mi restarono impressi i roghi tra gli alberi, mi sembrava quasi di sentire il pianto della terra. La poesia mi ha permesso di descrivere un fatto di attualità in modo sintetico e incisivo. Siamo parte del cosmo e non possiamo sottrarci a ciò che accade intorno a noi.

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Amazzonia

Non fingono grida le cortecce

a centinaia urlano il dolore

per ogni linfa che muore.

Tutto il mondo sa dell’onda di fuoco

Amazzonia

uno strappo ai polmoni del cielo

uno schiaffo al verde che chiede pietà.

Davanti al martirio di rami tuona la fiamma

che fa scorta di germogli interrotti.

Ora la terra respira a stento

il sangue delle latifoglie

piange a rogo spento.

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Sta lavorando ad altri progetti?

Ho firmato da poco un contratto con una nota casa editrice e sono molto contenta. E’ un lavoro nato in modo insolito, mi auguro possa avere un buon riscontro dai lettori. Ricevo spesso bellissimi messaggi di stima ed affetto, mi colpisce quando qualcuno che non conosco mi contatta e mi scrive. Queste sono le vere soddisfazioni. Non chiedo nulla di più. Che sia la poesia a lasciare la sua scia...di luce. 

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