APRILE 2021 INTERVISTA A " VALERIO VECCHI " Testo di Rosalinda Di Noia e Foto di Archivio

Ben ritrovati amici di Almax, da Rosalinda Di Noia!

Questa volta, per l’angolo delle interviste ci spostiamo in un ambiente diverso dal solito che propongo ed entriamo nel mondo della recitazione e della conduzione e lo facciamo con un giovane talento che ha già alle spalle svariate esperienze.

Con grandissimo piacere e vi vado a presentare Valerio Vecchi

RDN: Ciao Valerio, benvenuto e grazie per la tua gentilissima disponibilità!

VV: Ciao Rosy e grazie a te!

RDN: Come nasce la passione per il teatro e per il mondo dello spettacolo in genere?

VV: Credo che una passione non nasca ma sia una vocazione. C’è qualcosa di silenzioso e surreale nell’inconscio pronto ad esplodere di fronte a una nuova idea e un nuovo progetto. Lì ci metti la passione nel creare, nello sviluppare e nel redigerlo, nel portarlo alla luce.

RDN: Quali sono gli artisti che maggiormente sono fonte di ispirazione per te?

VV: Gli artisti che hanno fatto della loro passione il loro lavoro. Credendoci, affermandosi. Non parlo mai di altri artisti per nome, ne sminuirei altri. Siamo simili, cuori strani, indoli particolari. Da tutti colgo sempre qualcosa per una crescita umana e professionale che sappia distinguersi dalla massa.

Valerio Vecchi 11

RDN: La recitazione incomincia quando eri molto piccolo che ricordi hai degli inizi?

VV: Nasco sotto l’ombra del campanile per poi crescere in contesti più ampi e ambiziosi. Era quel “porto sicuro” recitare per i genitori, non per un pubblico vero e proprio. Questo è stato per me un fortificarmi per poi con il tempo accettare anche le critiche costruttive.

RDN: A 12 anni prendi parte al tuo primo musical “Summer Student” che è poi un riadattamento del celebre di High School Musical parlaci di questa esperienza….

VV: Penso che chi voglia approcciarsi al mondo dello spettacolo oltre alla cultura debba conoscere ogni minima sfaccettatura dell’essere in scena. Il musical è stato per me unire canto, ballo e recitazione. Imparare e superare i miei limiti. Una scuola di vita.

RDN: Ad un certo punto decidi di creare una tua compagnia come nasce questa idea?

VV: Sentivo l’esigenza di portare innovazione. Giovani e vernacolo: due mondi così lontani. Per natura sono un grandissimo sperimentatore, passo subito alla pratica. Poche parole e mani che scrivono e riflettori che si accendono, al pubblico il giudizio finale che per fortuna è stato apprezzato con premi e riconosciuto. Una compagnia è la libertà di espressione.

RDN: Tra i vari spettacoli che hai portato in teatro quale è quello che porti più nel cuore e quale è il genere di rappresentazioni che preferisci?

VV: Per un autore, non credo ci sia un migliore e un peggior spettacolo, sono tutte creature tue. Le vedi prendere vita, come un figlio. I genitori preferiscono un figlio piuttosto che un altro? No. Amo l’arte dello spettacolo e le rappresentazioni che più mi stanno a cuore sono le opere classiche, la mia preferita? Madama Butterfly di Puccini.

RDN: Nel 2016, grazie a Tele Pavia, arriva anche la svolta televisiva e ottieni la tua prima trasmissione parlaci di questa esperienza…

VV: In questa prima esperienza vi è stato il coronamento del progetto teatrale. Portare in tv il palcoscenico, tante e spesse volte dimenticato. La tv deve essere uno spaccato di vita, situazioni dove gli spettatori possano gustarsi con semplicità e naturalezza.

Valerio Vecchi 10

RDN: Nel 2017 partecipi al Ariston Comic Selfie classificandoti quinto, parlaci di questa esperienza…

VV: Nata assolutamente per caso, dopo che la compagnia passati sei anni ha visto il tramonto. Non pensavamo di arrivare così in alto in classifica. Ci siamo accontentati di sfiorare il podio. Non credo nell’arrivismo e nel tutto e subito. Dovevamo convincere il pubblico con video da novanta secondi. Lo abbiamo fatto egregiamente direi, affrontando una platea ampia come appunto, l’Italia.

RDN: Sempre nel 2017 sviluppi un format musicale parlaci di questo progetto…

VV: Sono una mosca bianca. Trovo che nel settore dello spettacolo ci sia molta limitatezza mentale. Io non ho fatto altro che dare la possibilità ad altri artisti di esibirsi. C’era chi bravo, chi un po’ meno ma faceva sorridere, insomma hanno messo in luce il loro talento senza essere giudicati precedentemente. Solo la giuria era chiamata ad esprimere un consenso, delicatamente, senza classifiche. Viviamo in una società dove il giudizio è all’ordine del giorno, chi sarà mai in grado di giudicare l’intensità dei nostri sogni? Questo è stato il mio pensiero fin da subito.

RDN: Grazie al format di cui ci hai appena parlato hai come ospiti Elisabetta Viviani (famosa per la sigla del cartone animato Heidi) e Sabrina Musiani, parlaci di queste artiste che ricordo hai di loro e cosa ti hanno insegnato in ambito professionale?

VV: Per un giovane rapportarsi con delle professioniste è sempre un grandissimo piacere. Con Elisabetta, siamo in contatto e anche questa estate in piena pandemia abbiamo condotto una serata musicale insieme dimostrando che la musica unisce, sempre. In ambito professionale, il ricordo che ho a cuore e che ho fatto mio è stato la compostezza di “riempire” il palco anche con un semplice gesto.

RDN: Nel Settembre 2018 grazie a Tele Pavia conduci un programma televisivo musicale in diretta, parlaci di questa esperienza e soprattutto spiegaci i vantaggi e le difficoltà della conduzione in piena diretta televisiva… 

VV: Un viaggio bello, appagante, a tuttotondo. La linea diretta con i telespettatori è stata fondamentale, mi ha fatto maturare moltissimo umanamente e professionalmente. I vantaggi di una diretta per me sono dati da quella tensione che ti scorre nelle vene e ti rende naturale, senza maschere. La gente ha imparato a conoscermi per come sono, senza montaggi. L’ampio successo mi ha permesso circa un anno dopo di arrivare come comparsa sulle reti Mediaset. Le difficoltà, per chi ama veramente questo lavoro, sono nello sperare non finisca mai la puntata, la stagione.

RDN: Nell’Ottobre 2018 pubblichi un libro, più esattamente la tua autobiografia dal titolo “La Spettacolare Storia Di Ebenizer” edito prima da PiM e poi da Amazon Indipendent Publishing, parlaci di questo libro…

VV: L’esigenza di un libro autobiografico a 24 anni nasce dal fare un po’ il punto della situazione dopo un periodo difficile della vita. Avere la forza di ricominciare e ripartire, cosa c’è meglio di un libro per spiegarlo? L’ho fatto andando a ritroso, partendo da me anziano, al crepuscolo della vita e riassumendo il tutto, in un diario.

Valerio Vecchi 9

RDN: Se dovessi usare 3 aggettivi per descrivere il libro quali useresti?

VV: Attuale, intenso, riflessivo. Le difficoltà nella vita si ripresentano spesse volte, siamo noi gli artefici del nostro futuro. Intenso, perché lo definisco il libro da mille e una notte dove condensare tutte le emozioni quasi come uscire dall’acqua dopo aver trattenuto il fiato e riflessivo perché sia un messaggio d’invito a vivere sempre con semplicità e trasparenza la vita, attingendo dalle esperienze altrui.

RDN: Tornando all’attività di recitazione so che ami molto le iniziative benefiche parlaci di queste esperienze e come scegli gli enti a cui donare i soldi?

VV: Io non sarò mai nessuno e mai abbastanza per ringraziare di tutto il bene ricevuto, dei doni che il Signore mi ha fatto. Amo vedere la gente sorridere. Gli anziani sono un vero patrimonio per noi giovani, vanno tutelati così come i ragazzi portatori di Handicap che hanno una grandissima sensibilità e io passerei la vita con loro, tanti sono gli insegnamenti che offrono. Ho ancora nel cassetto un regalo che mi hanno fatto, un’associazione. Tutti meritano un sorriso. Non ho un criterio per le donazioni, l’unico denominatore comune è che sia una donazione che possa aiutare a stare sempre meglio. In ultimo luogo, il cuore è sempre ai miei due gatti, quindi quando c’è l’occasione, non mancano di certo i gattili che sono sempre in seria difficoltà.

RDN: Se dovessi scegliere per il tuo futuro tra la conduzione e la recitazione quale delle due sceglieresti?

VV: Direi che sceglierei o la conduzione o la redazione dei programmi, la recitazione è stata una scuola. Ora ho ossa abbastanza forti per puntare su altro, anche se non smetterò mai di assorbire quante più informazioni mi sia possibile ricevere dagli “addetti ai lavori”.

RDN: Quale è il tuo più grande sogno nel cassetto che vorresti realizzare?

VV: Confrontare i miei progetti, la mia persona, le mie ambizioni con Maria De Filippi, che trovo dannatamente simile a me. In Maria vedo la determinazione di una donna imprenditrice che possa consolidare i miei valori: l’ascolto, la ponderatezza, la meritocrazia.

RDN: Per concludere quali progetti hai già in serbo per il futuro? Puoi già accennarci qualcosa?

VV: Di certo un secondo libro che spero venga pubblicato entro fine anno. L’ho fermato perché ho bisogno del pubblico, non amo molto le presentazioni virtuali. Per il resto, sono paziente e un po’ superstizioso, chissà, magari qualcosa sta già bollendo in pentola!

RDN: Grazie Valerio, per la tua disponibilità e ti aspettiamo quando avrai nuove cose da proporci.

VV: Grazie a te per la chiacchierata e sicuramente tornerò a trovarvi appena ci sarà occasione!

Valerio Vecchi 8

Bene come avete potuto notare il sacrificio, studio e dedizione unite alla passione oltre che al talento sono necessari per ottenere ottimi risultati in futuro anche se questo periodo storico che stiamo vivendo non è certo il migliore per chi lavora nel mondo dello spettacolo.

Con questo vi saluto e alla prossima!

Grazie da Almax Magazine per la cortesia e disponibilità. Con affetto e stima!