Di Luigi Pirandello, regia di Giancarlo Nicoletti con Giorgio Colangeli, Vincenzo De Michele, Valentina Perrella, Cristina Todaro, Alessandro Giova, Alex Angelini, Alessandro Solombrino e Giacomo Costa

L’uomo, la bestia e la virtù è una storia fatta di maschere che si mescolano, regno di Pirandello, che ci gioca con maestria.
Il signor Paolino (Giorgio Colangeli - David di Donatello), è un professore privato dalla doppia vita: è l'amante di Valentina Perrella, che viene trascurata dal marito, Filippo Gilli, capitano di mare sempre in giro, con un'altra famiglia, per questo motivo trascura la moglie.

La signora Perrella rimane incinta del Professore, che cercherà in tutti i modi, di passare una notte d'amore con il marito, al suo rientro, con l'aiuto di Paolino. Si renderà obbligatorio per “L'uomo” salvare la propria dignità e la “virtù” della Perrella, convincendo “La bestia” ad assolvere i suoi doveri coniugali. Gli altri personaggi bizzarri e indisponenti regaleranno situazioni esilaranti per il pubblico. Le maschere: l'uomo, la bestia e la virtù cambiano faccia all'occorrenza, scambiandosi i ruoli al bisogno, rimanendo nella convinzione di rimanere sempre se stessi. I protagonisti riescono a calarsi egregiamente nelle loro maschere. Colangeli è strabiliane sempre in bilico tra l'essere e l'apparire. La Perrella bravissima e molto espressiva quando con lo sguardo, la postura e l'atteggiamento, cambiano a seconda del suo stato d'animo.

Gilli è forte e aggressivo, riesce nell'intento di fare odiare il suo personaggio nell'incapacità di essere un buon marito e padre. Personaggio minore ma non con meno importanza, la governante, Cristina Todaro. Impicciona, curiosa e irriverente, con grande espressività e comicità. La regia è incentrata sui personaggi, infatti la scenografia è molto semplice. Il regista si basa su un approccio contemporaneo e molto concreto, toccando temi scottanti quali il sesso, il sangue e l'odore di umanità. Rendendo lo spettacolo spietato, maledetto, vivo ed esilarante.