MARZO 2020 INTERVISTA AL MITICO "NINO FORMICOLA (GASPARE)" A CURA DI ALESSIA MARANI

Ciao Nino, grazie per averci concesso quest'intervista! Piacere mio Alessia.

Aprendo la finestra cosa ti piacerebbe vedere? Milioni di cose, io sono una persona curiosa. Attualmente aprendo la finestra mi piacerebbe vedere il mare.

In quale periodo storico ti sarebbe piaciuto vivere? Sicuramente la "Belle Époque" comprendendo il periodo "Liberty" esteso fino al 1930 per tutto ciò che lo riguarda, quindi: vestiti, abbigliamento, modo di vivere, cibo, macchine, usi e costumi. Tutto ! Il "Liberty" è la mia passione.

Un periodo in cui ti sei sentito veramente felice? Quando termino un mio spettacolo riporto sempre una frase di "Snoopy" che dice: "La felicità è l'intervallo tra due martellate" e trovo che questo concetto sia verissimo. Diciamo che i periodi belli sono quelli in cui le martellate sono lontane perchè quando c'è la sequela di martellate i periodi diventano momenti ed istanti sempre più brevi che non lasciano il tempo necessario per di goderseli. Tutto sommato non posso lamentarmi e di periodi felici ne ho avuti molteplici che porterò con me per sempre ma preferisco pensare al futuro ed organizzarmi nell' accogliere altri periodi ancora migliori.

Quindi sei un sostenitore di quelli che pensano che il periodo migliore debba ancora venire. I periodi migliori ! Esageriamo, dato che sognare non costa niente. Lavoro a parte, quali altre passioni coltiviLa cucina e la lettura. Mi aspettavo la risposta sulla lettura ma non quella sulla cucina. Confermo. Io cucino molto bene e so cucinare tutto, dall'antipasto al dolce. Non ho un cavallo di battaglia e non sono uno chef ma un cuoco o meglio dire "uno" che se lo metti ai fornelli non si trova spaesato. Mi gestisco molto bene anche per tutto quello che riguarda il fare la spesa o l'apparecchiare elegantemente la tavola e via dicendo. Io ho due domini, la libreria e la cucina. All'ISOLA mi è mancato molto leggere, ho portato troppi pochi libri: due gialli di Andrea Vitali e il romanzo "L’alienista", da cui è stata tratta la serie di Netflix che ha per protagonista "Theodore Roosevelt". Un bel thriller.

Oggi secondo c'è mancanza di...? Sicuramente c'è mancanza di cultura, nel senso più lato del termine, senza addentrarsi nello specifico "dell'intelletuale a tutti i costi" , però, diciamo che la cultura generale, anche a carico scolastico dovrebbe dare la capacità, soprattutto ai più giovani di avere una ancora maggiore apertura mentale nel mostrare ogni cosa con una logica angolata da più parti. Non dando questa priorità alle giovani generazioni si innesca un meccanismo di ignoranza diffusa che mette nella condizione di parlare per frasi fatte, per dogmi o per semplicemente nozioni on line.

Cos'è per te il successo? Il succeso è una cosa a cui si ambisce e che si cerca di raggiungere ma dalla quale ci si deve difendere.

Come vivi la tua notorietà? Sinceramente io la vivo da persona normale, anche perchè i comici sono diversi dagli altri personaggi dello spettacolo, infatti i comici vengono recepiti dal pubblico come "quelli della porta accanto". Ad esempio la gente per strada ferma i comici in modo molto familiare con un " Wè come la va? " Non siamo visti come divi del cinema e a mio avviso i comici sono sempre più disponibili degli attori, proprio perchè hanno una natura, un modo di essere e di pensare che non li mette nella catogaria dei divi. Il comico che si azzarda a fare il divo viene preso a male parole in stereo subito eh ! Hai mai visto Benigni su una "Rolls Royce"? Ma perchè a certe persone viene data più importanza rispetto ad altre a tuo avviso? Sempre a causa dell'ignoranza, della non cultura applicata in tanti campi. Anche tempi addietro c'era una sorta di menefreghismo generico per ciò che non si riusciva a trovare interessante ma perlomeno si aveva un'infarinatura generale che consentiva di riuscire a destreggiarsi nei vari settori, ed oltretutto, c'era un passaggio generazionale d'informazione da una nozione all'altra, cosa che ad oggi non rilevo più. Se penso ad esempio al mio settore, dove tengo lezioni sull' "artigianato del comico", cioè, sul lavoro che il comico svolge sulla propria persona per essere o diventare tale, riscontro spesso che colloquiando con gente che ha un'età anche relativamente giovane lo scompenso di non conoscere nemmeno chi siano Renato Rascel o Macario. Qualunque lavoro al mondo ha bisogno di avere delle fondamenta prima di proiettarsi verso il futuro. "Se non si ha passato non si ha futuro".

A tal proposito, parlando di comici, ne hai qualcuno da cui hai tratto ispirazione o che è stato determinante nel farti intraprendere il tuo percorso? Non credo di aver voluto ispirarmi a qualcuno in particolare. Diciamo che ho iniziato ascoltando prima tutti gli altri, tutto quello che era ai tempi disponibile sui supporti dell'epoca, ed all'epoca c'erano soltando dei dischi e vecchi film, che però mi hanno introdotto alla cultura della comicità. C'è anche da dire che io andavo e tutt'ora vado a vedere gli spettacoli degli altri perchè c'è sempre qualcosa da imparare o da evitare, nel senso che talvolta si può cogliere ispirazione ed altre accorgersi di aver pensato un qualcosa che è già stato inscenato da altri per primi.

Più delusioni o soddisfazioni inseguendo l'arte? Io mi ritengo senz'altro una persona fortunata e credo di avere anche una buona logica ed i piedi ben piantati per terra. Onestamente, facendo un consutivo, io dalla vita ho ottenuto quello che desideravo, però se devo pensare di essere conosciuto solo per aver vinto l'ISOLA DEI FAMOSI ... anche no. Dopo aver fatto quarant'anni di teatro, televisione, libri, fumetti, canzoni ed avendo un certo tipo di carriera alle spalle, sentirmi rilegato al singolo ruolo del vincitore dell'Isola dei famosi non mi entusiasma. Tengo quindi a precisare che "NON SONO SOLO QUELLO CHE HA VINTO L'ISOLA DEI FAMOSI" ma "SONO QUELLO CHE HA ANCHE VINTO L'ISOLA DEI FAMOSI".

 

Perchè tanti talent su cantanti e musicisti e mai dei talent sui comici? Zelig e Colorado non sono dei talent! Semplicemente perchè costano poco e perchè è infinitamente più facile trovare cantanti e musicisti che comici perchè non è facile far ridere, non è facile essere una novità e non è facile avere lo spessore necessario per resistere. Mentre un tempo era difficilissimo entrare nella televisione, oggi invece è diventato facilissimo entrare in televisione ma complicatissimo rimanerci. Sono sicurissimo che se ti chiedessi di menzionarmi almeno 10 comici presenti a Zelig non ricorderesti più di 2/3 nomi.

Un complimento che ti ha aperto il cuore? Mah, i complimenti che hanno sempre fatto, a me ed Andrea prima, e solo a me dopo , sono sempre stati quelli in riferimento al fatto di averli fatti ridere, ma il semplice: "Ah, che ridere che mi fai" è un complimento a mezz'acqua, mentre invece il complimento che penso tutti vorrebbero o sperano di ricevere è il sentirsi dire: "BRAVO" e non "CHE RIDERE" perchè "uno" può anche far ridere senza essere bravo e "uno" può essere bravo ma non saper far ridere. E' strano questo concetto, però è così e quindi il complimento più significativo è quando la gente si ricorda di te negli anni, questo è anche il motivo per cui tanti comici vengono recuperati nella memoria storica, magari anche postumi. E' il tempo quello che fa la differenza nella qualità di un individuo, nel mio caso, di un comico. Riuscire a passare le generazioni riuscendo ancora a far presenza è un grande trionfo. Io lo dico sempre: "Non esistono attori vecchi, esistono comici che non fanno più ridere" che è diverso perchè il comico invecchia soltanto quando non riesce più a far ridere perchè non riesce a stare al passo con i tempi ed essere vicino all' attualità che lo si vive in quel determinato momento o che non riesce più ad inventare qualcosa che sia in assoluto una cosa divertente e che duri nel tempo.

Ora vanno di moda gli "You Tubers" che imperversano nel web e che talvolta ottengono riscontri maggiori a rispetto a quelli televisivi. Cosa ne pensi? Si, anche io ne ho visti tanti di questi "Signori" e qui ritorniamo al discorso della cultura. Il problema è che molti di loro sono convinti di dire o fare delle cose nel 2018 che siano un'assoluta novità, senza rendersi conto che quelle stesse cose già le facevano nell'800 o fine 800. Sento da questi ragazzi solo battute trite e ritrite, dette e stradette perchè non hanno la coltura di sapere. Per diventare un bravo comico è necessario trovare una propria matrice che sia riconoscibile altrimenti sei uno dei tanti stampi. Il motivo per cui oggi vanno tanto di moda gli stand-up comedy è dovuto al fatto che le televisioni hanno una velocità di esecuzione tale per cui vengono dati 3 o 4 minuti al massimo per esibirsi. In quattro minuti, Walter Chiari non iniziava neanche a fare "Il Sarchiapone eh" ! Ma se senza arrivare a Walter Chiari si pensa a sketch come "Annunciazione! Annunciazione!" del trio napoletano "La Smorfia", composto da Massimo Troisi, Lello Arena ed Enzo De Caro o a sketch come quelli de' "I promessi sposi" del trio Lopez, Marchesini, Solenghi cosa vuoi fare in quattro minuti se sennonché sparare battute a mitraglietta sperando di azzeccarle? La comicità assoluta però non si limita nel dire battute. E siccome quello di dire battute lo possono fare tutti, perchè se io ad esempio scrivessi a te 20 battute da ridere mettendoti in televisione, sicuramente te funzioni ma questo non vorrebbe poi dire che sei una comica.

Secondo te se il "Drive in" venisse riproposto ad oggi, che effetto avrebbe sulle nuove generazioni? Credo che riproporlo sia impensabile perchè sono convinto che i programmi siano figli della loro epoca. Al contrario ci sono stati programmi che si possono rivedere anche adesso come ad esempio: "Studio Uno" o "Fantastico" perchè erano cabaret costosissimi con dei tempi di lavorazione lunghissimi che creavano cose praticamente perfette. Fare programmi di quel calibro ad oggi sarebbe improponibile, soprattutto per i costi. Prima i varità duravano un'ora e mezza per almeno 12 puntate, adesso che dovrebbero durare tre ore e un quarto mantenendo un certo tipo di qualità continua, si intuisce bene che non ce la si può fare. Ai tempi di "Studio Uno" si condensavano in un'ora e dieci, talenti come: Mina, Paolo Panelli, Bice Valori, Alberto Lionello, il quartetto Cetra, Henri Salvador, quattro cantanti ospiti, il balletto etc... erano programmi di un calibro altissimo che si potevano permettere la spesa. Adesso con il materiale che avevano a "Studio Uno" ci si potrebbero fare solo 4 puntate da tre ore. Dopo la morte di Andrea, amico di una vita con il quale per tanto tempo abbiamo tenuto il celebre duo comico Gaspare e Zuzzurro mi sono barricato in casa, non sentivo più l'esigenza nè di uscire né di vedere nessuno. Inoltre, subito dopo, ho dovuto far fronte ad altri gravi lutti familiari che mi hanno fortemente segnato. La mia compagna Alessandra Raya, non mi ha mai lasciato solo, soprattutto nei momenti più difficili.

Allora meglio fare gossip, minima spesa e massima resa? Eh bhè, giungiamo sempre al solito punto. Perchè si cerca di fare tanto gossip? Perchè è più facile parlare del seno rifatto di qualcuna e delle labbra siliconate di qualcun'altra. Si è capaci tutti di chiacchierare o far chiacchierare arrivando ad essere visibile alla massa. Tante volte dipende anche dal pubblico che si vuole irretire. Infatti se pensiamo che dall'altra parte della bilancia c'è la trasmissione condotta da Alberto Angela, che è un prodotto fatto bene e totalizza 5 milioni di telespettatori possiamo tranquillizzarci.

Il tuo segreto per non diventare una meteora? Guarda, abbiamo anche fatto uno spettacolo su questo argomento: "Non c'è più il futuro di una volta" e partiva dal presupposto che Se non sei in televisione non esiti". Come successe a me. Un artista può fare eventi di teatro, eventi benefici, cose meravigliose ed importanti ma se non hai un seguito televisivo non lo viene a sapere nessuno e di conseguenza ti pensa una meteora. A me personalmente quando sono tornato dall'Isola e ho sentito l'affetto della gente che mi ha fatto i complimenti mi sono chiesto dove fosse questa gente mentre svolgevo le altre attività. Io sono sempre lo stesso, sia in televisione che a teatro per dire. Alla fine si arriva a capire che bisogna imparare ad utilizzare il mezzo televisivo senza farti usare dal mezzo televisivo. Televisione fa rima con finzione, immagino che a volte sia difficile far funzionare l'ingranaggio. Questo purtroppo è vero, ma fa parte delle regole del gioco.

Cambieresti qualcosa delle scelte prese sino ad oggi? Forse qualcosa la cambierei ma la cambierei dal punto di vista caratteriale, perchè io purtroppo sono una persona molto schietta che dice sempre quello pensa anche in maniera molto pesante, non sono mai stato troppo diplomatico e adesso ritornando indietro cercherei di essere un pò più diplomatico nelle mie affermazioni.

Come procede il tuo matrimonio? Non avrei mai pensato di potermi sposare, invece è successo ! Sono felicissimo della mia scelta e lo rifarei anche adesso. Io e Alessandra siamo legati dal 2009 e ci siamo ritrovati grazie ad un suo messaggio su facebook. Al susseguirsi del suo messaggio arrivò un mio invito a cena e da quel momento è iniziato il nostro percorso di vita insieme. 

Un sogno nel cassetto? Il mio sogno è chiuso in un cassetto che ormai non si aprirà più nemmeno con le cannonate perchè era un sogno d'infanzia. Io amavo molto i musical e quindi il mio sogno era quello di fare un musical, poi ho trovato un socio stonato al quale interessava ben poco l'idea di fare il musical e quindi ormai penso che rimarrà per sempre e solo un sogno.

I tuoi progetti futuri? I miei progetti futuri immediati consistono per l'ennesima volta in una differenziazione, ma questa non è una novità perchè io d'indole sono portato a privilegiare le vie traverse, prima con Andrea, adesso da solo. Talvolta il pubblico non comprende che io non abbia più voglia di ripetermi di continuo, ricercando in me le stesse cose che mi sono ormai annoiato di fare. Adesso mi butto nella radio e l'anno venturo, per tutto l'anno, farò con Teo Teocoli un programma su "R101" che andrà in onda dalle 18.30 alle 20.00 di sera facendo un finto "EMilio" radiofonico dove l'attualità sarà vista con l'occhio del comico. Con Dread (un ragazzo molto giovane ma pieno di entusiasmo) mi riproietterò nei panni della "Strana coppia" e sarò ospite di diverse trasmissioni televisive.

Un messaggio speciale che vuoi lasciare ai nostri lettori?  Il messaggio che voglio lasciare, e che è anche una campagna nella quale mi sto impegnando, è quello di utilizzare la tecnologia a seconda della propria reale capacità. Internet è una cosa bellissima ma a mio avviso anche la cosa più classista al mondo e non la più democratica perchè per usare il web si deve essere preparati. Bisogna fare attenzione soprattutto alle fake news, alle bufale che nel loro incredibile vengono invece spesso credute. Amici siate attenti !

Grazie del prezioso tempo che ci hai dedicato caro Nino. Sei una persona estremamente interessante e parlare con te è sempre un grande piacere ed un grande onore. Ti auguro ogni bene e tutto il successo che ti meriti.

Grazie Alessia e a tutti i lettori di Almax Magazine. Alla prossima.