GIUGNO 2021 INTERVISTA ESCLUSIVA AL BRAVISSIMO ALBERTO BERTOLI A CURA DI ALESSIA MARANI

Ciao Almax Friends e ben arrivati !

Questo mese vi propongo una bella chiacchierata con il bravissimo Alberto Bertoli, figlio di Pierangelo Bertoli. 

Nato a Sassuolo il 24-09-1980 sotto il segno della musica. Aiutato dal padre, famoso cantautore emiliano (Pierangelo Bertoli), all'età di dieci anni inizia a dedicarsi allo studio della chitarra classica, come allievo di Alete Corbelli (ex turnista di Caterina Caselli).

SEGUITE ALBERTO SUL SUO SITO UFFICIALE: https://www.albertobertoli.it/

O SUL SITO DEL PRESTIGIOSO PREMIO "PIERANGELO BERTOLI": https://www.premiopierangelobertoli.it/

MA PASSIAMO ORA ALL'INTERVISTA:

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Ciao Alberto e grazie di essere qui con noi, è un piacere ed un onore!  Grazie a voi da quel di Modena.

Come inizi il tuo percorso del, come ricordi sempre tu, "Tengo aperta la bottega di famiglia?"  Ho raccolto parte dell'eredità che mio padre ha lasciato sopra la scrivania e che fortunatamente non è solo mia ma anche di tutti coloro che hanno la voglia ed il piacere di ascoltarla, viverla e riemozionarsi, anche perchè mio padre ha trattato di tantissimi argomenti, non focalizzandosi come fanno tanti cantautori sempre sugli stessi fatti. Nel suo prepertorio ad esempio si possono trovare splendide canzoni d'amore introspettive al pari dei più grandi musicisti. Purtroppo penso che da molti venga ricordato soprattutto per la sua passione sulla politica e sulla sua vita sociale.

Vuoi parlarci del prestigioso Premio Bertoli? Certamente e ne voglio parlare con malcelata convinzione sostenendo che sicuramente il PREMIO PIERANGELO BERTOLI sia uno dei premi più importanti attualmente e forse al di sotto di alcuni altri solo per una questione anagrafica. A livello di serietà ed impegno verso gli artisti che vi partecipano, siamo ad altissimi livelli. Gli ospiti, che sono sempre di una certa caratura, sono sempre in prima fila per essere presenti all'evento lasciandone sempre uno splendido ricordo, cosa che non succederebbe se non lo ritenessero autorevole.

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Quanto è difficile portare un cognome importante come il tuo?  Quando faccio rifermento al "tenere aperta la bottega di famiglia" non è un caso, infatti mio padre si è sempre ritenuto un artigiano della musica ed io ho sempre pensato che in effetti fosse così anche per me. La bottega quindi ha solamente cambiato il nome ma ha continuato a tenerne il cognome. E' secondo me quindi giusto che nella bottega si espongano sia le cose passate che quelle più attuali. La mia è stata una scelta artistica non semplice che però mi rende felice e mi fa stare bene, anche perchè attraverso la musica ho la possibilità di riportare in scena sia i miei brani che le canzoni che sin da piccolo ascoltavo e delle quali mi sono innamorato che sono poi quelle di mio padre. Portare una continuità al lavoro di mio padre mi rende sicuramente molto orgoglioso.

Oltretutto, le vostre voci, quella tua e di tuo Padre si somigliano veramente moltissimo.

Mi tornano in mente le parole di Valerio Carboni un fonico e grande producer Italiano con il quale ho registrato per la prima volta un duetto per RAI dove cantavo "assieme" a mio padre, una cosa che fra l'altro mi ha emozionato moltissimo, ed uscendo dalla cabina di registrazione Valerio mi ha detto:"Avete proprio le voci simili, è anche intuibile guardando la conformazione della laringe che è un dono di famiglia". E' anche vero che in casa nostra si è sempre ascoltato molto la musica di mio padre, a differenza di molti altri artisti che conosco che non lo facevano o non lo fanno con i loro genitori, quindi sicuramente anche questo avrà inciso. Vado molto fiero di questa timbrica.

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Fra le tante soddisfazioni c'è anche qualche aspetto negativo? 

Sicuramente, un aspetto negativo del mio mestiere è quello di essere sempre messo a confronto con mio padre. Io sento, come anche  dicevo a lui, quando era in vita, di voler cantare con lui e non di competere con lui. Molte persone, come è giusto che sia, mi fanno spesso notare questo aspetto e o lo si accetta o si cambia mestiere. 

Oltre la musica fai anche un altro lavoro, ce ne vuoi parlare? 

Si, io sono anche logopedista ed insegno ai bambini a comunicare. Sono assunto da una onlus che si chiama "La casa del sole" di Mantova e mi sono veramente molto appassionato a questo mestiere che definisco come appagante.

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Il tuo ultimo progetto? E' la canzone che s'intitola "A un metro da me" dove si parla del lockdown al quale siamo stati sottoposti. Inizialmente ero un pò scettico sul proporla ma poi mi sono convinto ed è andata molto bene. Probabilmente ho voluto raccontare a mio modo ai posteri che non si debba mai dare nulla per scontato. 

Grazie ad Alberto Bertoli per la splendida intervista sperando di vederti sul palco il prima possibile.

Sicuramente, ci rivedremo presto.