DICEMBRE 2020 INTERVISTA A "STEFANO ORLANDO PURACCHIO" E RECENSIONE DEL SUO NUOV LIBRO A CURA DI ROSALINDA DI NOIA

Ben trovati amici di Almax Magazine, da Rosalinda Di Noia!

Questo mese torniamo ad esplorare il mondo del fantasy e della narrativa e lo facciamo con un autore che ci ha fatto visita nel mese di Febbraio.

Infatti, come ospite della mia rubrica, abbiamo Stefano Orlando Puracchio, che ci presenta il suo ultimo libro dal titolo “Un Maestro Particolare (Io e il Signor OZ #2)”.

Ma andiamo ad approfondire il discorso, con questa bella chiacchierata che ho fatto proprio con lui.

RDN: Ciao Stefano, grazie di essere qui con noi e bentornato!

SOP: Ciao Rosalinda e grazie a voi!

RDN: A febbraio sei stato nostro ospite per presentare il libro “Io e il Signor Oz” che riscontro hai avuto da parte del pubblico per questo libro?

SOP: Il riscontro non può che essere positivo. La cosa che mi ha impressionato di più è che i lettori si sono molto affezionati ai miei personaggi, quasi mettendo da parte tutta la componente legata al mondo de: "Il meraviglioso mago di Oz". Questo mi ha fatto molto piacere. Vuol dire che sono riuscito a costruire dei caratteri forti, indipendenti, interessanti e simpatici. Personaggi che sono riusciti a emergere, nonostante un'ambientazione di partenza derivata dal celeberrimo libro di Frank Baum. Il mio obiettivo è stato raggiunto: sono riuscito a omaggiare Baum e, allo stesso tempo, sono riuscito a mettere le basi per creare il mio originale universo narrativo.

RDN: Avevi messo in conto di crearne un seguito ad esso?

SOP: Quando ho scritto "Io e il signor Oz" mi avvicinavo per la prima volta alla narrativa. Come giornalista e critico musicale avevo e ho una solida base data dai miei studi e dalle mie pubblicazioni precedenti. Sentivo che, entrando in un nuovo mondo, dovevo muovermi con una certa dose di rispetto. E anche di umiltà. Per questo ho deciso di seguire l'esempio dello scrittore polacco Andrzej Sapkowski. Quando lui ha deciso di lasciare le sue attività legate al commercio per diventare uno scrittore, ha iniziato con lo scrivere racconti brevi. Quando poi si è sentito più sicuro, si è spostato sui romanzi. Così, pure io, ho iniziato con "Io e il signor Oz". Che è una raccolta di racconti. Dopo questa pubblicazione, essendomi sentito più padrone dei miei mezzi, ho deciso di scrivere un romanzo vero e proprio: "Un maestro particolare". Visto che i personaggi del precedente libro erano piaciuti, ho ritenuto saggio continuare a raccontare le loro storie in un formato più ampio e meno limitante.

RDN: Il seguito del libro è uscito da poco e si intitola “Un Maestro Particolare” come è nata l’idea di trasformarlo in un vero proprio libro di narrativa visto che il precedente era una raccolta di racconti?

SOP: In parte ho già risposto a questa domanda ma qui posso focalizzarmi su un punto più specifico. Le raccolte di racconti sono un'ottima palestra per lo scrittore. Con i racconti brevi si possono sperimentare differenti stili e differenti soluzioni narrative. In un certo senso, si possono apprendere cose nuove mentre si scrive. La necessità di dover dare un senso avvincente al racconto, unito al fatto di dover chiudere una storia in poche pagine, permette allo scrittore di pensare a molteplici soluzioni, per risolvere uno stesso problema. Con "Io e il signor Oz", ho sicuramente sperimentato. Questo è stato un bene. Pensa che i beta-reader del romanzo mi hanno detto che in "Un maestro particolare", rispetto a "Io e il signor Oz", si percepisce un salto qualitativo considerevole. Sono contento: vuol dire che mi sono allenato bene, nella "palestra" dei racconti.

RDN: Nel libro ritroviamo i personaggi principali del precedente ma anche personaggi nuovi come Koszos Szennyes. Come è nato questo personaggio?

SOP: Non vorrei svelare troppo di Szennyes. Tecnicamente serviva un fulmine per scuotere i personaggi principali. Szennyes è il "fulmine" della storia. Un improbabile maestro di vita che, grazie al suo modo decisamente non convenzionale di vedere le cose, entrerà nella vita dei protagonisti. Aiutandoli a diventare delle persone migliori. Tuttavia, Szennyes, non è né un risolvitutto alla signor Wolf di Pulp Fiction né tantomeno un deus ex machina. Leggendo il romanzo, i lettori se ne renderanno conto. Szennyes è, come il titolo stesso del romanzo suggerisce, un maestro particolare. Con i suoi pregi e i suoi difetti.

RDN: Perché hai scelto di ambientarlo nel mondo del western?

SOP: Perché è quello il mondo scelto da Baum per far partire la sua storia. Dorothy vive in Kansas, negli Stati Uniti, presumibilmente nella seconda metà del 1800. Dato che il mio universo narrativo parte nel momento in cui "il meraviglioso mago di Oz" finisce, dovevo per forza scegliere il genere western per le mie storie. Non che la cosa mi sia poi tanto dispiaciuta, visto che mi piace il genere. Tuttavia, è bene ricordare che, assieme al western, in "Io e il signor Oz" e in questo nuovo romanzo "Un maestro particolare", continua a esserci un'importante contaminazione con il genere fantasy. Mentre con Baum l'azione si svolge principalmente nel Regno di Oz, da me l'azione si svolge principalmente nel mondo "reale". Ma l'elemento magico, favolistico, leggendario o fantastico (ognuno si senta libero di chiamarlo come vuole) è comunque sempre vivo e presente. E viaggia in parallelo con le atmosfere western. Western che, a scanso di equivoci, è più simile al western all'italiana che a quello di John Ford.

RDN: Se dovessi usare tre aggettivi per descrivere il libro quali useresti?

SOP: Ironico, spensierato e vispo.

RDN: Per chi volesse acquistare i tuoi libri dove possono trovarli?

SOP: Il "Manuale Minimo del Rock Progressivo", "Io e il signor Oz" e "Un maestro particolare" possono essere acquistati online sui principali siti di vendita (tipo IBS, Feltrinelli o Mondadori store). In alternativa, è possibile ordinarli in libreria dal vostro librario di fiducia oppure direttamente dal mio editore (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

RDN: Benissimo Stefano! Grazie ancora per la tua gentilissima disponibilità e ti aspettiamo appena avrai cose nuove da proporci.

SOP: Io ti ringrazio di cuore, per l’invito! A presto!

Come avete potuto vedere in l’Italia c’è ancora gente che è piena di passione e voglia di fare per trasmettere qualcosa cercando di regalare un’emozione e magari anche di trasmetterle ad altre persone, perché in fondo il bello della vita e dare e ricevere anche in modo inconsapevole permettendo a noi stessi di arricchirci nell’anima.

Con questo vi saluto e alla prossima!

Grazie da Almax Magazine per la cortesia e disponibilità. Con affetto e stima!

Un maestro particolare copertina

 RECENSIONE 

Come di consueto quando intervisto uno scrittore, considerato anche che amo leggere, mi delizio sempre con la lettura del libro che promuovono per poi esprimere il mio parere su di esso.

Il libro in questione si intitola: “Un Maestro Particolare (Io e il Signor OZ #2)” di Stefano Orlando Puracchio.

Questo è il seguito del libro “Io e Il Signor Oz” fortemente ispirato al “Il Mago di Oz” ma a differenza del precedente che una raccolta di racconti questo è un vero e proprio romanzo.  

Anche in questo libro ritroviamo lo sceriffo Joe "Sneaky" Brown: una sorta di picaro che ha deciso di passare "dall'altra parte della barricata" per servire, a suo modo, la giustizia. Assieme a lui torna anche sua moglie: la simpatica infermiera Jana. Una donna semplice, ottimista e intraprendente. Ovviamente non poteva mancare il ricco possidente Seymour Baxter. Un tempo acerrimo nemico di Joe, Baxter è paradossalmente diventato, nel corso del tempo, un punto di riferimento per lo sceriffo. Dopo aver vissuto, nello scorso libro, delle avventure particolari, in cui il genere Fantasy si è fuso felicemente con temi più vicini al genere Western, i tre protagonisti sono tornati a vivere nella loro città e sembra che tutto proceda bene. Almeno, fino a quando, la notizia delle precarie condizioni di salute di un vecchio conoscente innescherà una serie di eventi. Che porteranno i nostri "eroi" ad aver bisogno del supporto di un improbabile maestro di vita.

Il libro contiene dei temi molto più maturi del precedente diventando per certi versi un libro a sé stante accennando lievemente il romanzo di Frank Baum ma resta comunque ironico, arguto e divertente.

Selfon il Libro

L’ho trovato molto scorrevole e piacevole nella lettura, in quanto viene utilizzato un linguaggio semplice, diretto e una descrizione delle situazioni e dei luoghi dettagliati al punto giusto. Questo ultimo particolare lo apprezzato moltissimo per due motivi. Il primo perché ti permette con poche parole di viaggiare con la fantasia e provare ad immaginare i posti descritti come se fossi li presente materialmente e il secondo perché ho sempre pensato che come dice il detto “il troppo stroppia” e l’esagerazione in fase descrittiva rischia di annoiare il lettore.

Ammetto che stavolta mi ha preso molto di più del precedente, anzi, direi una vera scoperta perché di capitolo in capitolo non vedevo l’ora di sapere che succedeva successivamente e inoltre certi argomenti trattati mi hanno portato anche a riflettere.

Consiglio questa lettura a tutti quelli che sono semplicemente appassionati di libri e a tutti quelli che sono genitori perché sono sicura che se lo leggerete ai vostri figli ne resteranno a bocca aperta e impareranno che sognare ad occhi aperti non è da folli ma un modo come un altro di vivere la vita.

Inoltre vi ricordo che chi fosse interessato ad acquistare il libro che potrete trovare in tutte le librerie, online sui principali siti di vendita (tipo IBS, Feltrinelli o Mondadori store) oppure scrivendo direttamente alla Casa Editrice alla mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

Auguro a tutti voi buona lettura!