SETTEMBRE 2020 INTERVISTA AI " RadioAttiva " A CURA DI ALESSIA MARANI

Ciao Almax Friends, ho il piacere di avere in intervista i "RadioAttiva" !!! Il loro è  un progetto musicale, un percorso on the road, uno spazio per musicisti da condividere... RadioAttiva è una band Rock Italiana con molte influenze che partono dalla scena più Hard, Mediterranea, Etnica... !!!

Percorso artistico? 

Alessandro: Il mio percorso artistico nasce da autodidatta, affamato di musica. Addirittura cominciai a strimpellare la chitarra. Non immaginavo mai di prendere un microfono in mano. Intorno ai 20 anni cominciai ad andare in sala per divertirci con le birre dentro lo zaino insieme agli amici che mi dissero “Canta tu…” La cosa straordinaria che fin da quella prima sala in poi ho suonato brani inediti. Ricordo canzoni come Barricate e Poesia, Notte Indiana, L’uomo di Creta, Terra…Il percorso più serio è proseguito con Le Foglie D’Acanto: eravamo molto oscuri. Ascoltavamo i Type O Negative, Bauhaus, David Bowie. Realizzammo un demo molto interessante. Tanti concerti! Ho cominciato a ragionare con più lucidità ed ho studiato per un periodo alla Scuola Popolare di Testaccio. Cantavo Blues: meraviglioso! Successivamente ho preso lezioni private con il grande Gianluca Sbarbati e Lucia Allocca.

Claudio: Quando iniziai a studiare piu' seriamente il mio amato strumento e quando smisi di fare l'autodidatta (che spesso porta solo danni eheh) il mio percorso inizio dal blues. come il grande BB King, Clapton, Steve Ray Vaughan, Jimi Hendrix... per poi passare ad altri genere come il Grunge, Rock e Post Rock. 

Influenze musicali? 

Alessandro: Sono cresciuto con la generazione Grunge, quindi il mio pane quotidiano sono stati Nirvana, Alice in Chains, Soungarden, Melvins e Pearl Jam…Ho sempre avuto una passione sfrenata per David Bowie, Led Zeppelin, Lou Reed, Sonic Yout, The Smashing Pumpinks… La scena italiana degli anni ’90: Litfiba, Marlene Kuntz, Csi, Timoria e 99 Posse. Quanta bella musica!!! C’era l’imbarazzo della scelta. Se mi metto a parlare di Metal non terminerei più anche nelle forme più estreme come il Death. Non so quanti concerti ho visto nella mia vita e vedrò… Ne cito tre uscendo dai generi fin qui introdotti: Radiohead (Firenze), Sonic Yout (Roma) e Bjork (Roma). Il più sconvolgente degli ultimi 10 anni? I Rammstein… Qualcosa di indimenticabile!  Ascolto molta musica italiana, soprattutto grandi cantautori: adoro De André, Giorgio Canali, Vasco Brondi, Lucio Dalla e Lucio Battisti. Oggi ascolto molto i Sick Tamburo, Salmo e trovo sempre meravigliosi Bandabardò e Verdena. 

Claudio: Tutto accadde quando un bel giorno in spiaggia mi comprai la cassetta di AMERICANA DEGLI OFFSPRING, da li si è accesa la mia miccia per l'amore del rock... essendo nato nel 1985 a livello generazionale posso dire che il grunge ha avuto una grande influenza sul mio stile (Ovviamente anche I MAIDEN e METALLICA).  

Come nascono le vostre sonorità? E' più importante un buon cd o tanta esibizione live? Che valenza ha l'aspetto estetico sul palco?  

Alessandro: Ascolto tantissimo e incrocio canzoni di artisti. Mi piace miscelare artisti completamente diversi nel modo di cantare, la loro estensione vocale. Oggi, come ieri, mi rilassa e da adrenalina contemporaneamente Cristiano Godano dei Marlene Kuntz. Giovanni Lindo Ferretti nella sua fase Csi per me è un’icona. Piero Pelù è la storia del rock italiano. Ma qui forse ti stupisco: Shirley Manson dei Garbage e Marilyn Manson li canticchio di nascosto… Sono sempre dell’idea che i live mi rappresentino molto di più delle registrazioni. Li esce la mia anima e se non c’è empatia nello studio di registrazione mi irrigidisco. Le registrazioni sono eccitanti, ma la musica per me è performance, corpo e mente in simbiosi. Devo dare oltre le mie possibilità ogni volta che suoniamo dal vivo. Lo spettacolo lo preparo molto prima. Gioco, divento serio, m’incazzo, mi lancio e con me porto sempre oggetti che diano quella veste più teatrale alla canzone. Le catene su Mediterranea, i rosari su Monsignore e la maschera da maiale per Il Carnefice sono parte integrante del concerto. Il look è una conseguenza ed è importantissimo: solitamente vesto di nero, leggero. in pelle. Voglio sentire il contatto con il palco. Per me un concerto è un rito ancestrale, il richiamo dalla foresta. 

Claudio: Diciamo che in qualche modo le mie sonorità sono sempre in evoluzione...i chitarristi dalla quale provo a prendere spunto (anche se sono solo al massimo una loro unghia incarnita) sono: TOM MORELLO, JOHN FRUSIANTE, DAVID GILMOUR... Credo che la produzione di un album e live devono andare pari passo...credo siano aspetti entrambi importanti per una band. Dopo aver sudato 7 camicie per la produzione di un album, un bel live 100% adrenalina ci vuole. Per quanto riguarda l'aspetto estetico artistico è fondamentale (spero di ave capito bene la domanda). Quello che credo sia più importante per un musicista è avere la sua originalità e la sua identità musicale più che la ipertecnica , nel senso saperlo riconoscere dal tocco e da sole 3 note che fa con lo strumento!!! 

Chi si occupa della vostra sponsorizzazione?

Claudio:  Al momento ci autosponsorizziamo tramite vari canali social... ‘NA FATICACCIA!!! 

Alessandro: Confermo quanto detto da Claudio ma in questi ultimi periodi abbiamo deciso con concretezza di crescere, quindi ci stiamo presentando. Siamo molto cresciuti. Curiamo tutto: dalle locandine fino al merchandising poiché, adoro ripeterlo, la nostra non è una band ma un PROGETTO.

Che opinione a riguardo del panorama artistico musicale in Italia?  Come mai viene dato così poco spazio agli esordienti? Mai fatto provini in qualche Talent show? Perché?

Alessandro: Il panorama musicale italiano lo hanno anestetizzato come le nostre menti. Con i talent è cambiato molto. Io non credo molto alla formula talent perché è un abbaglio, un miraggio. Dovrebbe esserci una preparazione meno coatta e più artistica. Ma il soldo, l’audience non ti permetterà mai questo. Viviamo oramai da parecchi anni nell’era dell’immagine (distorta). Se vai a vedere quelli che hanno retto dietro avevano una band, conoscevano l’odore della sala prove. Una su tutti Ira Green. Anche naturalmente Noemi. Però abbiamo partecipato al provino di un Talent (non andato in onda per via del Covid). Si chiama IBand.. Appena salito sul palco ho detto: “ Io porto me stesso” Naturalmente non siamo passati ! Ahahaqhaha, ma ho voluto partecipare per provocazione e ci sono riuscito! Sono stati tre giorni di fuoco! Mi sono divertito abbestia! Gli esordienti pagano questo ma soprattutto per la testardaggine dei direttori artistici della maggior parte dei locali che attraverso le cover band rendono il concerto un luogo di intrattenimento. Questa formula è sbagliata perché le persone vogliono ascoltare musica, consumare birra e divertirsi. Si può fare anche con i RadioAttiva anzi, vi dico: ” Vi divertirete di più se verrete sotto il palco!”  Da troppi anni ha preso piede questa moda. Siamo qui con altri gruppi per riprenderci i nostri spazi. La musica è cultura non intrattenimento! Da un punto di vista storico abbiamo un bel background: le cantine fino alla fine degli anni ’90, il Prog che bandito dalla musica Pop è stato migliore di quello inglese ed americano… Abbiamo Battiato e il Maestro Ennio Morricone ci emozionerà per sempre! Aggiungo un particolare su Sanremo: purtroppo ha preso la piega e la piaga del Talenti Show. E’ un format! Non sono un talebano verso Sanremo. C’è sempre qualcosa da imparare come due anni fa quando parteciparono: The Zen Circus, Motta, Silvestri, Paola Turci e Loredana Bertè. 

Claudio:  Diciamo che il panorama musicale italiano salvo poche eccezioni lo evito come la peste. GIà nominare San Remo mi viene l'orticaria come quando per sbaglio faccio zapping su radio e sento canzoni smielate radical chic... Si lo scorso anno nel 2019 abbiamo partecipato al contest televisivo Iband. 

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Rapporto con i fan?

Alessandro:  Ricordo una data nel Lodigiano al Festival della birra: c’erano una trentina di amici che provenivano non solo dalla Lombardia ma anche dal Veneto e dal Piemonte. Giornata indimenticabile. Ricordo fans mai conosciuti a Fiuggi che cantavano “Un signore spaccia droga nella piazza ai bambini” il testo è in realtà “Monsignore spaccia droga nella piazza ai bambini” Cantare Monsignore nella patria della Dc e nelle terre di Andreotti è stato qualcosa di fantastico. Terminato il concerto sono rimasto fino alle 5 del mattino a bere e prima di andare a dormire mi hanno chiesto: “Cantaci Monsignore!!!”. Mi piace curare i rapporti sui social. Una prossima canzone che comporremo è stata scelta proprio da loro attraverso le famose storie su Instagram dove spesso chiedo consigli, mi metto in discussione. 

Claudio: Ammesso che ne abbia qualcuno, hahah... beh i pochi sono anche miei amici quindi rapporto ottimo.. Comunque posso dire che qualcuno viene anche dalla lontana Russia (questi valgono doppio? ) e come diceva il grande Ferretti  con i CCCP “a ja liubliu. 

Più soddisfazioni o più delusioni inseguendo la musica? Credi nella Discografia Italiana?

Alessandro: Sono positivo! Arriverà il nostro momento. Per me alla fine tutto si compenserà come in ogni fase della vita. La costanza nel lavoro porta al sorriso. La presunzione no… La discografia italiana non c’è più o pochissima cose.. Però anche in questa circostanza sono molto positivo. Altrimenti non avrei avuto una band fissa dal 2016 ed abbiamo concluso il secondo album Resistència. Se ti senti musicista ti porrai come musicista ed incontrerai persone come te. Da li può nascere qualcosa. Se non accadrà, tocco ferro, non sarò andato a rubare, ho passato anni in cui umanamente sono cresciuto perché sono un’animale sociale e i mei più stretti amici li conosco da almeno 10 anni e seguiamo concerti su concerti ogni anno. Pensa come sto in questo 2020! 

Claudio: Posso dire che nella mia pochissima esperienza sicuramente tante soddisfazioni (esempio quella di aver tirato fuori 2 album con i RadioAttiva) e delusioni aver spesso incontrato musicisti che molte volte non sono stati certo il massimo della serietà... Fare musica e' UN LAVORO! 

Sogni nel cassetto? 

Alessandro: Una casa con tanto verde attorno, una chitarra, una bottiglia di vino e perché no della buona maria. Momenti di solitudine compositiva e feste con gli amici. Hai visto quanto sono romantico? Musicalmente vedere ragazzi e ragazze ballare durante i nostri concerti che si divertono durante il nostro live e mi premettano rimanendo compatti di fare uno stage diving. Questo è Rock ‘n ‘Roll! 

Claudio: Di sicuro il mio sogno più grande con la musica è fare una tournée' all'estero,  perché' no magari in Russia!

Progetti Futuri e Aspettative?

Alessandro: Andare avanti con i RadioAttiva, sviluppare il progetto con Claudio con il duo preparandoci così suonando come artisti di strada e magari nei teatri, librerie, eventi a 360°. Suonare sempre e ovunque. Se non suono mi deprimo e non dico cazzate. Voglio fare casino! Lavorare con un bravo produttore che ti segue passo dopo passo. Quest’ultima cosa sono sincero mi manca molto e mi farebbe crescere molto. Ma ci stiamo muovendo anche qui. Tornando ai RadioAttiva già penso alle nuove canzoni e per me Deneb e Tu Sorriderai, che devono uscire, sono già vecchie! Mi concedo un ultimo sogno: un/una violinista che suoni La Fiaba Viola, Mediterranea, I Giardini di Marzo  di Lucio Battisti che riproporremo… 

Claudio: Di sicuro sempre di fare tanta musica insieme con i RadioAttiva...e magari perché' no iniziare una collaborazione con qualche etichetta discografica. Di sicuro quello che mi aspetto è smettere mai di farsi il culo. 

ALCUNI VIDEO DEI RadioAttiva: 

 LINK UTILI

Grazie da Almax Magazine ai RadioAttiva per la cortesia e disponibilità. Con affetto e stima!