APRILE 2024: Intervista Speciale a MARIO ROSINI a cura di Biasion

Il suo immenso talento ha incantato tutti. Stiamo parlando di Mario Rosini, che ha conquistato il secondo posto nell'edizione di The Voice Senior 2024. L'artista pugliese, originario di Gioia del Colle (BA) e residente a Laterza (TA), con la sua incredibile voce, ha emozionato i giudici del celeberrimo talent, andato in onda recentemente sui Rai 1: da Arisa a Gigi D'Alessio, da Clementino a Loredana Berté. La stessa Arisa, ha voluto duettare con lui nel corso della prima puntata. Quella di Mario Rosini è una voce davvero speciale, che emoziona e tocca le corde dell'anima. Non è sicuramente un caso, che nel 2004, il cantante e musicista pugliese, abbia conquistato il secondo posto al Festival di Sanremo con il brano “Sei la vita mia”, classificandosi inoltre terzo, sempre nella stessa manifestazione, ricevendo l'ambito premio della critica “Mia Martini”, assegnato ogni anno dai giornalisti presenti all'Ariston.

Docente della cattedra di canto jazz presso il Conservatorio Egidio Romualdo Duni di Matera, Mario Rosini ha lavorato con artisti di fama nazionale e internazionale. Giusto per citare qualche nome, ricordiamo: Pino Daniele, Anna Oxa, Grazia di Michele, Mia Martini, Rossana Casale, Tosca, Irene Grandi, Alex Britti, Neri per Caso, Gino Vannelli, Micheal Bublè, Al Jarreau, Dionne Warwick, Bobby McFerrin, Dee Dee Bridgwater, Sara Jane Morris e molti altri ancora. Senza dimenticare la magistrale esibizione tenutasi nel 1999 in piazza San Pietro, per Papa Giovanni Paolo II, in occasione della XIX Giornata Mondiale della Gioventù.

Cari amici di Progetto Almax, è davvero un immenso piacere e onore intervistare Mario, perché oltre alla sua evidente bravura, ciò che non è sfuggito alla giuria, al pubblico presente in sala e ai telespettatori, è la grande umiltà con cui l'artista pugliese si presenta da sempre ovunque vada.

Mario Rosini

Ciao Mario, innanzitutto sono onorata di intervistarti. Per i lettori di Progetto Almax che non lo sanno, oltre trent'anni fa, ci siamo conosciuti nella stessa etichetta discografica, la Freeland, dove tu incidevi e io oltre a fare la segretaria, mi occupavo dell'ufficio estero. Quanto è cambiato Mario da quei tempi artisticamente parlando?

Mario è la stessa persona di trent'anni fa e anche di più, quel lato proprio non cambia. C'è sempre l'entusiasmo, l'innamoramento della scintilla della musica, che mi nutre. Ecco, quando mi manca quella, devo un po' fermarmi magari a passeggiare in mezzo ai campi o in riva al mare e ricaricare l'istinto, perché l'istinto può essere anche affievolito dalle problematiche di tutti i giorni, dai pensieri e quasi ti allontana. Però, se la fiamma è così forte, non si spegne nonostante il vento. Ecco, io sono rimasto quello che ero, non sono cambiato di una virgola.

C'è stato qualcuno nella tua carriera che hai considerato un faro?

Sì, secondo me, Pino Daniele lo è stato: Pino sì, un faro fortissimo, sia per la sua musica, che la sua personalità. Diciamo che, è quello più vicino, perché l'ho potuto toccare con mano, insomma. Mentre artisticamente, ci sono icone come Stevie Wonder, oppure Debussy e Bach per la musica classica, o ancora Joe Zawinul. Insomma, ho diversi fari che mi illuminano, cercando sempre ispirazione da loro.

C'è un periodo che vorresti rivivere?

Non lo so, perché io comunque cerco sempre di rinnovarmi. Per cui, diciamo quello che ho vissuto, poi lo rivivo nelle cose che vado a fare. Però ho un bellissimo di quel periodo che incidevamo i dischi a Monza per l'etichetta di Sergio Pisano e Pino Daniele, la Freeland, dove l'idea di fare quel genere musicale, era veramente una terra libera. Devo dirti comunque che, tutto quello che ho vissuto ritorna: lo ritrovo e non ho una mancanza.

Rosini 2

Nel 2004 sei arrivato secondo al Festival di Sanremo con “Sei la vita mia”. Dopo l'eco della tua esemplare esibizione, che vogliamo ricordare, ha fatto commuovere la compianta Sandra Mondaini, hai lasciato il mondo discografico inteso come palco, ma per chi non lo sapesse, hai continuato a lavorare dietro le quinte. Perché? Di solito i riflettori piacciono molto agli artisti.

No, non è stata colpa mia. Non è dipeso da me. Non sono riuscito più ad agganciare questo ruolo mediatico, ma è avvenuto da parte di chi mi seguiva, questi famosi uffici stampa, che poi non avevo. Insomma, un'organizzazione che si è rivelata fallimentare forse. Per cui, è andata così. Io comunque, essendo uno che non si lascia abbattere, ho continuato con quello che avevo in mano, con la mia musica, con le mie cose: è andata esattamente così. Però, la mia volontà non era quella di sparire, anche perché più sali sul palco e stai dietro ai riflettori e più ti senti a casa. E' chiaro che, quando vai a fare una diretta Rai dopo vent'anni, ti senti un po' strano, spaesato. Finché vado a Domenica In, mi sento tranquillo, perché la signora Maria Venier è fantastica, ti mette a tuo agio. Essendo un cantante, quando salgo su un palco e sto bene vocalmente, mi sento a mio agio, quando invece devo fare il cantante e non sto bene vocalmente, allora lì penso: vorrei stare da un'altra parte.

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Hai lavorato con i più grandi. Mi faresti un po' di nomi per ricordarlo ai nostri lettori?

Allora, devo iniziare da Anna Oxa, con la quale ho fatto un tour di due anni, poi Tosca, Grazia Di Michele, i Neri per Caso, Irene Grandi, Mia Martini, (ndr Mario Rosini è Presidente della Commissione Artistica del Premio Mia Martini), Simona Bencini Dirotta Su Cuba, Gino Vannelli. Questi i massimi esponenti, con cui ho fatto dei tour come tastierista e corista. Ho inoltre scritto anche canzoni per Massimo Ranieri, Edoardo De Crescenzo, Iva Zanicchi, Anna Tatangelo, Dirotta su Cuba e Rossana Casale. Insomma, non mi sono fatto mancare niente.

La tua partecipazione a The Voice Senior, non è certo passata inosservata e lo hanno fatto notare anche gli stessi giudici, due in particolare: Arisa e Gigi D'Alessio, ovvero che saresti dovuto essere in giuria e non sul palco.

Ma, non lo so, perché lì bisogna anche avere un ruolo. Loro sono in giuria perché hanno tanta visibilità ed è giusto che siano lì, oltre ad essere bravi artisti. Arisa è eccezionale, Gigi D'Alessio è un maestro, anzi, è un “maestrone”, Clementino è molto coinvolgente, poi, Loredana Berté: cosa vuoi dire della Bertè? E' giusto che siano lì, non ha senso fare questo paragone. Certo, non posso negare che abbia gradito il loro pensiero, però secondo me, sono parole di circostanza, perché a mio avviso, non succederà mai che vada a fare il giurato. Solitamente quel ruolo viene assegnato a chi ha molta visibilità.

Rosini con Antonella Clerici

In molti si stanno chiedendo, se finalmente tornerai sotto i riflettori, magari cantando qualcosa di inedito.

Guarda, io posso fare tre lp di brani inediti, anche quattro, per tutte le volte che abbiamo provato a partecipare al Festival senza riuscirci. Da vent'anni, cioè dal 2004 in poi, noi ci siamo riproposti tutti gli anni al Festival, questo a dimostrazione mia voglia di ritornare sulle scene. Attualmente c'è molta carne al fuoco e si stanno presentando situazioni belle, che non posso ancora svelare, poi si vedrà.

C'è una canzone nella tua carriera musicale a cui sei particolarmente legato e perché.

Sì, c'è una canzone che amo particolarmente, guarda caso è di Stevie Wonder ed è intitolata “Medley”: credimi, io l'adoro e la canto sempre volentieri quando sto bene con la voce, perché Stevie Wonder non è così semplice da interpretare.

Hai un desiderio inespresso?

Un mio sogno inespresso è quello di portare nei teatri la mia musica.

Rosini con Arisa

Un rimpianto?

Eh... non lo so, perché io ho cercato di fare sempre tutto quello che avrei potuto fare. Ce l'ho sempre messa tutta, per cui, qualunque cosa mi sia capitata, l'ho vissuta fino in fondo con tutte le mie possibilità. Alla fine, non posso avere nessun rimpianto. L'unica cosa, forse in certe occasioni sarei dovuto essere più scaltro e meno riflessivo. Però, in generale io ho cercato sempre di dare il massimo, nel momento in cui si sono presentate le occasioni che la vita mi offriva, mi ha offerto e che mi offre. Poi, le occasioni della vita, sicuramente lo saprai meglio di me, sono anche il fato, la fortuna, le coincidenze: una serie di costellazioni.

Cosa pensi dei talent show e che consiglio daresti ai giovani che vorrebbero intraprendere la carriera musicale?

In questo caso mio specifico, con The Voice Senior, mi è servito a mettere la testa fuori dal cesto, dal sacco in cui sono stato per tanti anni. I ragazzi è bene che facciamo questa esperienza, però che non la prendano come ultima spiaggia nel caso in cui non dovessero andare avanti, perché, molti potrebbero rimanere delusi e mettere da parte il loro talento: la devono vivere come un'esperienza che gli servirebbe ad arricchirli. Poi, se non dovessero arrivare i risultati come il tanto sospirato primo posto, non succede nulla, perché la musica è sempre a portata di mano e ci saranno altri modi per condividerla.

Il mio consiglio è di non farsi prendere troppo da questo mondo “cotonato” dei mass media, della tv, delle luci, perché potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio: potrebbe darti tanta notorietà, ma allo stesso tempo anche sparire subito. Bisogna armarsi di qualcosa che fa bene alla propria persona. Cioè, chi si approccia a questo lavoro, deve amare la musica, non per piacere, per far sì che gli altri dicano: “Vedi quanto è bravo”, ma, per riuscire a valorizzare te stesso con la musica. Per questo motivo devi amarla, devi essere innamorato della musica per la musica, punto. Le cose se arrivano, arrivano perché devono arrivare, oppure perché tu ti poni in un certo modo, come dicevamo prima, ci sono delle coincidenze, però, non farsi subito grandi illusioni, perché non si può rimanere male a vent'anni e anche prima di vent'anni. Quindi, piedi di piombo e ripeto: l'arma vincente è continuare ad esplorare la musica, rimanere dentro la musica, come i grandi viaggiatori che non finiscono mai di scoprire quante cose la musica ti può regalare.

Mario Rosini 1

La più grande soddisfazione che ti ha regalato la musica.

Quella di far felice i miei genitori, che purtroppo non ci sono più. A loro io devo tutto, peccato che non mi abbiano visto a The Voice Senior, però c'erano quando io sono andato al Festival di Sanremo e lì ho regalato loro, forse la gioia più grande che potessi donargli: quella è stata la più grande soddisfazione.