LUGLIO Recensione del film "Barbie" secondo Alessia Marani

"Barbie" è un film che sembra essere avvolto nell'inflazione del politicamente corretto e nella mercificazione, offrendo un surplus di tematiche legate al mondo rosa, sia letteralmente che metaforicamente. La retorica modaiola sulla bambola-icona Barbie si svolge in una trama noiosa e prevedibile, deludente nel suo tentativo di adattarsi ai gusti attuali.

Il film è frutto della collaborazione tra Mattel e Warner Bros., che hanno investito un enorme budget di 100 milioni di dollari nel progetto, conducendo una delle campagne di marketing più aggressive degli ultimi tempi. Meme generati dai trailer si sono moltiplicati esponenzialmente, e l'hashtag #Barbiecore ha dominato TikTok per mesi.

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Il film è ambientato in una sorta di utopia post-femminista, o forse pre-femminista, chiamata Barbie Land, dove le donne sono dipinte come potenti e indipendenti, con soldi, macchine, case proprie e carriere di successo. Tuttavia, questa rappresentazione sembra eccessivamente forzata, rendendo i personaggi femminili poco realistici e privi di profondità. La mancanza di sfumature nei personaggi femminili potrebbe avere l'effetto di svilire il messaggio che il film si propone di portare avanti.

D'altro canto, i personaggi maschili, chiamati tutti Ken tranne uno di nome Alan, sono ridotti a essere semplici contorni e colori nella trama, privati di un ruolo significativo. Questo sembra un tentativo di sperimentare un'inversione di ruoli di genere, ma finisce per risultare stereotipato e poco convincente.

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In generale, "Barbie" sembra essere un tentativo di capitalizzare sulla nostalgia della celebre bambola e sulle tematiche del femminismo moderno, ma finisce per cadere in cliché e retorica superficiale. La trama è prevedibile e priva di sorprese, lasciando lo spettatore con una sensazione di delusione e insoddisfazione.

In conclusione, il film di Greta Gerwig sembra aver ceduto alla tentazione di cavalcare l'onda del politicamente corretto e della mercificazione, sacrificando la profondità dei personaggi e la qualità della trama. Sebbene abbia generato hype e interesse grazie alla campagna di marketing martellante, "Barbie" non riesce a soddisfare le aspettative del pubblico e risulta essere un'esperienza cinematografica dimenticabile.