GENNAIO 2023: Andrea Ascolese al Teatro Dehon nel nuovo spettacolo “L’età dell’oro: la mia vita raccontata a Andrea Pazienza” di Gianluca Morozzi

Andrea Ascolese al Teatro Dehon nel nuovo spettacolo “L’età dell’oro: la mia vita raccontata a Andrea Pazienza” di Gianluca Morozzi. Il MEI è il partner.

Il 25 gennaio 2023 (ore 21) ANDREA ASCOLESE al Teatro Dehon (Bologna) nel nuovo spettacolo ” L’ eta’ dell’ oro: la mia vita raccontata a ANDREA PAZIENZA ”di GIANLUCA MOROZZI con Dandy Bestia degli SKIANTOS, Moreno Spirogi e Nicola Bagnoli de GLI AVVOLTOI e GIUSEPPE VENEZIANO e le sue Opere: https://www.teatrodehon.it/index.php/newsletter/1068

Biografia di Gianluca Morozzi

E’ uno scrittore, fumettista, musicista e conduttore radiofonico italiano.

Dopo gli esordi con la piccola casa editrice ravennate Fernandel, ha raggiunto il grande pubblico grazie al romanzo Blackout. Ossia un thriller “claustrofobico” interamente ambientato all’interno di un ascensore. Oltre ai romanzi pubblicati, ha all’attivo numerosi racconti, inseriti in diverse antologie.

Nella sua produzione sono frequenti i riferimenti alle esperienze personali e alla città di Bologna, vicende inerenti alla fede calcistica per il Bologna FC, e la musica.

Dal 2010 è insegnante di scrittura creativa. Ha tenuto laboratori e workshop lavorando per Canto31, Bottega Finzioni, Scuola Comics, Urban Fabrica.

Inoltre, ha interpretato piccole parti nel cortometraggio di Fiorenza Renda e Marzio Casa Liscio come l’amore e nel film di Michele Governa ed Emilio Marrese Il cielo capovolto.

Infine, come musicista ha partecipato al disco-tributo a Vasco Rossi Deviazioni (uscito in allegato al Mucchio Extra) con il brano Brava inciso insieme ad Andrea Parodi; all’album degli Avvoltoi L’altro dio; all’album di Enrico Brizzi & Yu Guerra La vita quotidiana ai tempi di Silvio; alla compilation Il natale non è reale. Ha suonato nei Mesmero, nei Lookout Mama e negli Street Legal. Ha partecipato a uno spettacolo musicato e narrato sulla storia del rock con Moreno Spirogi e Dandy Bestia.

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Biografia di Andrea Ascolese:

Attore, cantautore e autore di nascita campana ma cresciuto a Bologna, Andrea Ascolese si laurea al DAMS. Dal 1997 al 2000 frequenta i laboratori teatrali diretti dal regista Arnaldo Picchi, e il laboratorio di sceneggiatura diretto da Giovanni Robbiano. Oltre al cinema, scrive e canta canzoni.

Inoltre, ha collaborato come giornalista e fotografo free-lance per le riviste Slow Food MagazineMente&Cervello rivista del Gruppo Espresso.

Nel 2014 ha aperto a Bologna il concerto di Luca Carboni, l’anno successivo esce il suo primo disco da cantautore. E’ il 1998 quando esordisce a teatro come attore dello spettacolo Enzo re di Roberto Roversi, con Lucio Dalla e Paolo Bonacelli. Il 2000 è contrassegnato dal debutto sul grande schermo con il film Tandem di Lucio Pellegrini. Seguono le pellicole da co-protagonista Febbre da cavallo – La mandrakata con Gigi Proietti.

Partecipa inoltre a 12 puntate della fiction Mediaset Il Bello delle Donne 2 nel ruolo di Pablo.

Parallelamente all’attività di attore, conduce negli anni una intensa attività live che lo porta a cimentarsi nel teatro canzone.

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Nel 2019 interpreta il ruolo del produttore televisivo domenico Manica nella quarta stagione di Il paradiso delle signore, diretto da Riccardo Mosca. Procede anche la sua attività’ autoriale, nel 2019 esce il suo libro Andrea Ascolese Poesie edizioni I Quaderni del Battello ebbro.

Nel 2020

E’ conduttore e autore del programma televisivo Estate in TV in onda su Lepida TV e ideato dal Comune di Bologna. Un contenitore culturale di intrattenimento e informazione con obiettivo di tenere compagnia durante i mesi estivi alle persone più anziane o fragili rimasti in città. L’obiettivo era informarli e tutelare la loro salute e il loro benessere, anche attraverso momenti intrattenimento, musica, narrazione e poesia.

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Nello stesso anno, Ascolese è uno dei protagonisti di Come i pesci rossi sul divano di Cristina Puccinelli, documentario che parla della Pandemia Covid19, il lockdown e i lavoratori dello spettacolo con David Riondino, dove partecipa sia come attore che compositore.

Per la musica, nel 2021 è uscito il suo nuovo singolo Annalisa che ha raggiunto le classifiche entrando nella Top 10 degli artisti emergenti. Inoltre, raggiunge anche i 70.000 streams su Spotify. Il videoclip del brano è diretto da Paopart.

Il 2 e il 3 ottobre 2021 è uno dei presentatori del Mei, il Festival della Musica indipendente ed Emergente di Faenza dove sul palco principale partecipa alla protesta a sostegno dei lavoratori dello spettacolo.

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Ciao Andrea e ben ritrovato sulle pagine di Almax Magazine.

Oggi siamo qui per parlare del tuo spettacolo, L’età dell’oro: la mia vita raccontata ad Andrea Pazienza. 

Cosa puoi raccontarci di questo tuo ultimo lavoro? “Ci tengo tantissimo, pensa che ci lavoro da più di due anni, quando non sono sul set.”

Perché l’autore, Gianluca Morozzi, ha scelto di questo titolo? “Questo dovresti chiederlo a lui. Io credo lo abbia scelto per omaggiare il suo idolo, l'unica rockstar del fumetto italiano: Andrea Pazienza. E per parlare della materia di cui son fatti i sogni attraverso la propria vita artistica.”

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Quanto è fedele la rappresentazione scenica rispetto al libro? “Come ogni adattamento scenico il libro va tradito pur rimanendo fedele allo stile e allo spirito. Gianluca e' comunque rimasto in contatto con me e senza svelargli troppo discutevamo sul da farsi e mi incoraggiava. Ha rilasciato una intervista in cui si dice preoccupato perché ormai mi sto clonando in lui e siamo una cosa sola!”

Quale legame c’è tra te e Andrea Pazienza? Oltre a Bologna e al Dams… ”Da bambino l' ho scoperto su Comic Art che avevo visto sul comodino di qualche cugino più grande.Poi appunto al Dams l' ho approfondito fino a omaggiarlo al trentennale musicando una sua poesia. E' un mio idolo e lo spettacolo e' quindi il compimento di un sogno che dura negli anni.”

Sul palco troviamo anche Dandy Bestia degli Skiantos, Moreno Spirogi e Nicola Bagnoli degli Avvoltoi: quanto incide la musica dal vivo in una pièce teatrale? “Tanto! Poi questa e' anche un opera rock. E non e' infatti un caso che ci siano musicisti storici che devo dire hanno accettato con entusiasmo scrivendo musiche bellissime e che evocano Paz.”

Porterete questa rappresentazione in altri teatri o resterà un’unica data questa di Bologna? “Ci auguriamo di poterlo portare in  giro in tutta Italia.Devo dire l' interesse e le premesse ci sono.Cominciare dalla nostra Bologna era dovuto.Per la storia di Paz, di Morozzi, di Dandy Bestia, degli Avvoltoi e anche la mia. L' artista Giuseppe Veneziano che per la prima volta sarà anche in scena, oltre a fornire le opere che fanno da scenografia, è l' unico non bolognese degli artisti coinvolti.”

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Perché la scelta del Dehon? Casuale o voluta? “Volevamo cominciare da un teatro storico della città.”

Nello spettacolo oltre a rappresentare il protagonista, lo scrittore Gianluca Morozzi, sei anche regista: quanto è difficile stare “dall’altra parte”? “E' sicuramente impegnativo perché sono tanti gli elementi che entrano in gioco in una regia. Ma essendo un progetto che curo passo per passo ho la giusta energia per affrontare anche questa sfida con entusiasmo”.

Quanto può esser complicato portare in scena una persona non più in vita? L’artista lascia sì il proprio lavoro, le proprie opere, il proprio pensiero, ma non ci può essere ovviamente un confronto, ci sono diciamo delle “supposizioni”... “Vi invito a venire a vedere lo spettacolo il 25 gennaio.Non posso svelare tutto. Ti posso dire che le musiche, il testo morozziano e le opere di Veneziano aiutano.Fino al punto che a forza di provare quotidianamente a volte ho quasi l' impressione di averlo vicino a noi. E lo dico con umiltà e rispetto.”

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Cosa volete lasciare allo spettatore che decide di venire a teatro? “Ci piacerebbe portarli per mano nel passato, per poi arrivare nel presente con uno sguardo al futuro. Credere nelle proprie passioni , qualsiasi esse siano e nel rispetto di se stessi e sugli altri, lavorare per realizzarle e' il miglior modo per sentirsi vivi.”

Io ancora una volta ti ringrazio a nome mio e a nome di Almax per la disponibilità.
"Grazie a voi per le belle domande. Vi aspettiamo in teatro!"

Amici di Almax anche per questo mese vi saluto, dandovi appuntamento al prossimo numero del nostro Magazine, un bacio dalla vostra Ely.

N.d.r. L'intervista è stata fatta prima del 25 gennaio giorno dello spettacolo.

Foto ed intervista a cura di Elisa Pellegrino